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Vico Equense: laboratori coinvolgenti e grande arte, alla mostra di Ferrenti

Mostra Vico Equense con ipovedenti e il maestro FerrentiNell’ambito della mostra dedicata all’artista Giovanni Ferrenti, classe 1936 dove vive e lavora incessantemente, Vico Equense si è aperta a laboratori coinvolgenti.

Nello spazio della Struttura neoclassica della Santissima Trinità dov’è allestita la sua mostra, che abbraccia 50 anni di attività, il maestro Ferrenti insieme alla curatrice in catalogo la dottoressa Annamaria Santarpia hanno tenuto una serie di laboratori di manipolazioni ceramiche per studenti dell’istituto d’arte di Sorrento e delle scolaresche di vicane.

Un interessante incontro è stato riservato agli ipovedenti e audiolesi. Visita guidata alla mostra e al Museo Mineralogico allocato nella stessa struttura. Il laboratorio per questi ultimi svoltosi sabato 18, il maestro Ferrenti e la curatrice in catalogo della rassegna d’arte Santarpia hanno detto: “Pensavamo di dover insegnare qualcosa, invece abbiamo imparato tanto e ci siamo divertiti moltissimo”.

Al laboratorio erano presenti: il presidente dell’Unione Italiana ciechi di Castellammare di Stabia, l’assessore al comune di Casola Pasquale Santarpia, il professore Vincenzo Mosca, il fisioterapista Gaetano Cannavacciuolo e Matteo Borriello.

Nel 1943 a causa della guerra, Giovanni Ferrenti si trasferì a Maiano, frazione di Sant’Agnello in penisola sorrentina: un paesaggio fatto di odori e sapori di ulivi agrumi, limoni, aranci, ma mare e rocce, fonti d’ispirazione per la sua arte che parte dalla natura per arricchirsi di significati antropologici e antropomorfi e dare sfogo alla sua fantasia. La sua cultura iniziale e scientifica nel campo chimico. Un brutto incidente lo portò in coma dal quale ne usci con complicazioni.

La sua rivalsa fu quella di continuare nella sua dimensione umana e professionale cambiando tipo di studi. Il nuovo ambiente in penisola e la frequentazione di un laboratorio ceramico e grazie all’aiuto del padre si iscrisse all’accademia di belle arti di Napoli dove ne usci con notevole profitto e un premio. I suoi maestri d’arte sono stati Manzù Greco e Marini, cioè i maggiori artisti nel campo della scultura del 1900  italiano ed europeo.

Antonio Cesarano

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