Una rottura con la linea politica dell’amministrazione in carica che aveva visto già in più di una occasione Aprea opporsi alla sua stessa coalizione. Una maggioranza, ha affermato l’ex consigliere, “guidata e gestita dal Pd che condiziona da sempre l’operato del primo cittadino”.
Nel consiglio comunale che si celebrerà oggi sarà intanto effettuata la surroga del consigliere dimissionario con il primo dei non eletti dello stesso schieramento, Rosario Raciti e successivamente si attenderanno le mosse che Guadagno metterà sul tavolo per scongiurare la disfatta.
“Le mie dimissioni erano inevitabili – ha sottolineato Ivan Aprea – a fronte delle decisioni già prese, insieme al gruppo di indipendenti, di votare contro i punti portati nello scorso consiglio comunale. Le spropositate reazioni del sindaco hanno fatto maturare in me questa decisione. Angelo Guadagno ha parlato di tradimento ed ha invitato i cosiddetti “traditori” a passare all’opposizione o a dimettersi. Dato che la mia presenza in consiglio comunale è dovuta al mio impegno politico ed elettorale con la coalizione di maggioranza, non sarei mai potuto passare con l’opposizione e tradire i miei elettori. Di conseguenza non restavano che le dimissioni.
Adesso tocca al primo cittadino assumersi le responsabilità del ruolo che ricopre e prendere una decisione”. Il gruppo di indipendenti resta in attesa.
L’unica via percorribile per Guadagno sembrerebbe quella di chiedere pubblicamente scusa, nel civico consesso, agli indipendenti e di azzerare la giunta. In questo modo recupererebbe i preziosi voti per l’approvazione del bilancio prevista per l’inizio della prossima settimana.
Diversamente, ha concluso Aprea “il sindaco ha già un piede a casa”
Gennaro Cirillo