La rassegna vuole affermare che oggi il Paradiso è lo stesso di allora, ma i diavoli circolano ancora e, contemporaneamente, la città riesce ad andare avanti grazie a energie inimmaginabili, nonostante le cattive guide che si sono susseguite nel tempo. Napoli è stata, e lo è ancora, una metropoli aperta alle disparate cultureche passano attraverso il suo territorio. Gli spettacoli sono quattro, il primo è“Beltà che poi ti assenti”, un escursus sull’oscura storia del principe madrigalista Carlo Gesualdo, protagonista in una tragica vicenda d’amore e delitti, in cui egli è sospettato di aver ucciso la moglie, Maria D’Avalos, con il suo amante Fabrizio Caraffa. E’ di scena poi “Carciofi al burro e quadri ad olio” scritto e diretto da Mirko Di Martino. E’ una commedia satirico-investigativa, una storia che si svolge tra la Gran Bretagna e Napoli nell’ambito dei furti di opere d’arte; protagonista un giornalista, il quale va alla ricerca della “Natività” di Caravaggio (v.immagine dell’artista), opera rubata, sparita nel nulla,mai recuperata. Il penultimo spettacolo è “Artemisia”:è la vicenda di Artemisia Gentileschi,pittrice vissutain Italia che fu stuprata da Agostino Tassi, amico di suo padre. La donna, primo esempio di femminismo, fu costretta a vivere in un mondo dominato dai maschi. Nello spettacolo di chiusura, Raffaello Converso, accompagnato da tre bravi musicisti, propone canzoni villanellesche colto-popolari della Napoli rinascimentale.
Federico Orsini