Eterne contraddizioni sociali a Ercolano : se da un lato la città implode sotto il peso di carenze strutturali , logistiche e produttive dall’altro ci si concede il lusso di avventurarsi in pseudo iniziative filantropiche sicuramente nobili ma profondamente lontane dalle reali problematiche comunitarie. Occupazione pari allo zero, disfunzioni igienico sanitarie endemiche per buona parte del centro storico e dell’area marcatale rappresentano solo alcuni dei tanti buchi neri che da sempre ridimensionano fortemente una delle perle più rappresentative dell’hinterland vesuviano.
A questo punto all’ercolanese “normale” poco conta se a candidarsi a sindaco in occasione delle ormai prossime amministrative locali sia il consigliere del Pd Ciro Buonajuto, l’assessore Antonello Cozzolino o se in extremis prenda consistenza la ricandidatura dell’attuale primo cittadino Vincenzo Strazzullo.
L’onesto contribuente anela al cambiamento strutturale della politica ercolanese e con essa della classe dirigente comunale. Tanto ormai è chiaro anche ai meno attenti che a Ercolano per decenni hanno governato casati potenti capaci di imporre il proprio passo alla macchina comunale traendone sistematicamente massimo profitto. Sono partite coraggiose denunce alla procura della repubblica contenenti fatti specifici e responsabili ma ad oggi alcun politico è stato raggiunto da avviso di garanzia o rinvio a giudizio.
Quindi è evidente che la classe politica indigena è “al di sopra di qualsiasi sospetto” e che Ercolano deve essere esempio di efficienza e trasparenza per l’intero comprensorio campano ( sia chiara la triste ironia). In caso contrario chi può si muova e lo faccia in nome di una legalità che non deve fermarsi alla repressione solo di una parte del crimine organizzato sul territorio risparmiando sistematicamente l’ala mafiosa formata da insospettabili e professionisti vere menti di un cinico e spietato impero criminale.
Alfonso Maria Liguori