“Il testo – afferma il regista – propone ancora una volta il viaggio che Ruccello aveva intrapreso nel quotidiano, attraversato e contaminato dal triller, nonché nel panorama desolato della periferia urbana, dei ghetti degradati, tra le TV locali e le radio libere”.
Il racconto scenico infatti si svolge in un’abitazione della periferia di una città; la protagonista è Adriana, incinta per la terza volta, intenta alle faccende domestiche,tra la musica diffusa dalla radio ed il caldo afoso, acuito dall’intollerabilità di una casa-prigione,fastidiosa per lei. Il marito fa un lavoro notturno, per cui rincasa al mattino. Una sera, l’introduzione nell’abitazione di tre personaggi risveglia in lei preoccupanti incubi che sfociano nella tragedia finale,per cui arriva ad uccidere i suoi figli.
Anche in questa piece (come nella maggior parte delle sue opere) Ruccello assume la struttura narrativa del trillere le atmosfere e i toni del noir. Il drammaturgo stabiese ha il pregio d’essere un uomo del suo tempo, non rinunciando mai all’indagine sulle periferie delle metropolie sulla violenza.Lo spettacolo, a nostro avviso, richiamerà un numeroso pubblico.
Federico Orsini