Nei giorni scorsi sono stati rubati tutti gli attrezzi della ciclofficina popolare dal Palazzetto del mare. Una triste scoperta per i volontari che negli anni, grazie alle donazioni, erano riusciti ad acquistare tutti gli attrezzi necessari per creare una ciclofficina degna di tale nome. Delle tante chiavi inglesi in acciaio cromato, degli attrezzi specifici per smagliare catene o smontare i pacchi pignoni, non resta più nulla. Un vero e proprio raid, prontamente denunciato al locale Commissariato di P.S. I sospetti si sono subito concentrati verso le baby gang del centro storico, che negli ultimi tempi stanno imperversando con furti e violenze di vario genere nella zona di via Bonito e della villa comunale.
Un danno economico non irrilevante per un associazione senza scopo di lucro che nelle donazioni spontanee dei fruitori l’unica fonte di entrata. Un furto programmato e peraltro molto semplice da eseguire, senza operare alcuna forzatura. La ciclofficina stabiese si trova nei locali sottostanti il Palazzetto dello Sport e del Mare a via Bonito, uno spazio comunale affidato in comodato d’uso gratuito all’associazione di promozione sociale “Gli Amici della Filangieri”. Non ci sono state forzature, infatti i ladri sono entrati dall’ingresso principale del Palazzetto, laddove ci sono gli uffici dell’ Informagiovani e i locali del Cral Aziendale Navalmeccanica. Testimoni hanno notato la presenza di un gruppo di ragazzetti che nei giorni scorsi è entrata più volte nel Palazzetto, senza alcun controllo. Il fatto incredibile è senza dubbio l’assenza di un sistema di videosorveglianza e sicurezza in un edificio comunale dove tral’altro ci sono numerosi pc e ad altro materiale informatico.
L’ idea della ciclofficina Raffaele Viviani è molto semplice, quella di diffondere in città la passione per la bicicletta come strumento di spostamento e non solo di sport. Tante le ciclofficine popolari nate negli ultimi anni in Italia, più di cento dal Friuli alla Sicilia. Un fenomeno, quello della ritorno all’uso della bicicletta come mezzo di trasporto, in grande espansione anche al Sud, come testimonian i dati delle vendite che dimostrano come dal 2012, in Europa, Italia compresa, siano state acquistate più bici che auto. Un ritorno al passato anche per Castellammare, che peraltro vanta un’importante tradizione dell’uso della bici. Consuetudine stroncata negli ultimi decenni dalla dittatura imperante di motorini e di un approccio consumistico della mobilità che ha lasciato pochissimo spazio al romanticismo delle due ruote a pedali. Chiunque ha una bicicletta rotta, può portarla alla Raffaele Viviani dove ogni martedi dalle 18 alle 21.30 i volontari mettono gratuitamente a disposizione attrezzi e consigli preziosi per affrontare qualsiasi tipo di problema, dalle normali bucature agli interventi meccanici più difficili.
Il progetto di una Stabia ciclabile nasce sulla scia della famosa iniziativa “E mò Pedala”, quando a partire dalla primavera del 2011 centinaia di biciclette invasero in più occasioni le strade della città. «L’avventura di una ciclofficina stabiese, per giunta dedicata al grande Viviani, in realtà parte dall’Asharam, palazzina confiscata alla camorra in via Santa Caterina, dove nel 2012, quasi per gioco, cominciammo ad aggiustare biciclette. Qualche tempo dopo, per questioni logistiche, ci siamo trasferiti negli spazi della stazione ferroviaria fino ad approdare poi, grazie alla disponibilità dell’amministrazione comunale, nei più spaziosi locali del Palazzetto del Mare», a parlare è Vincenzo Odore storico volontario ed esperto ciclomeccanico, che continua: «Non sarà il furto degli attrezzi a fermarci, li ricompreremo. Siamo sicuri che grazie alla presenza e alla solidarietà dei cittadini ripartiremo con nuovi progetti». Anche l’assessore all’ambiente Nicola Corrado è intervenuto per portare la sua solidarietà ai volontari:
«L’amministrazione comunale è vicina ai volontari della ciclofficina che svolgono un importante ruolo di aggregazione sociale e diffusione di cultura ambientale. Quando abbiamo saputo che erano in cerca di uno spazio, siamo stati subito disponibili nell’offrire in comodato gli spazi del Palazzetto del Mare. A breve partiremo con un progetto bike sharing gratuito, che in base all’accordo stilato a suo tempo, sarà gestito anche grazie alla collaborazione della ciclofficina Viviani. Sono sicuro che il brutto fatto accaduto, è solo un isolato incidente di percorso che, lavorando insieme, faremo in modo di non far ripetere». Nel frattempo si è messa in moto la “bicicletta” della solidarietà, qualcuno ha già donato un po’ di attrezzi, sufficienti per ricominciare, ma la decisione è quella di sospendere le attività per due settimane. In calendario infatti c’è una serata di autofinanziamento, precisamente un “Cicloaperitivo” con il quale, a partire dalle 19.30 di sabato 8 novembre, chiunque potrà portare il proprio sostegno ai ragazzi di E mò pedala e della Raffaele Viviani. In attesa del Waterfront il più volte annunciato progetto di riqualificazione del lungomare, che porterà anche le prime, e tanto attese, piste ciclabili a Castellammare, la ciclofficina ad oggi resta l’unico presidio per la promozione di una mobilità sostenibile tanto desiderata quanto necessaria, visti i problemi di mobilità che da sempre caratterizzano la città delle acque e del traffico.
Carmine Iovine