Il Gazzettino vesuviano | IGV

Azioni criminali contro il bene comune

Papa/ Movimenti campesinos e cartoneros in Vaticano da Papa FrancescoFa un certo effetto (benefico!) sentire il Papa che esorta a “lottare” per “terra, tetto, lavoro”. Ieri lo ha fatto incontrando in vaticano i movimenti popolari del mondo. I tre punti indicati con passione da Papa Francesco sono, a suo dire, “diritti sacri”.
E’ stato chiaro, rivolgendosi ad una comunità del mondo che ben conosce, i “campesinos”, di essere preoccupato per lo sradicamnento in corso per colpa di “disastri naturali e guerre” E per chi non avesse capito il messaggio “carnale” di forte vicinanza alle emarginazioni e le povertà, ha aggiunto che è un crimine costringere milioni di persone alla fame, mentre, ha tuonato, che la “speculazione finanziaria condiziona il prezzo degli alimenti, trattandoli come qualsiasi altra merce”.

Le parole del Papa arrivano dritto al cuore di chi vive altre declinazioni della povertà. Anche nella provincia napoletana. Dietro casa. Nelle strade secondarie di molti centri storici degradati. Girando nei tanti angoli delle principali strade delle città vesuviane. Lungo la fascia costiera e nelle aree urbanizzate all’ombra del Vesuvio.
Le parole di ieri ne portano altre alla mente. E qui partono scintille tra i neuroni delle emozioni. “Alcune forme di criminalità, perpetrate da privati, ledono gravemente la dignità delle persone e il bene comune”, ha detto recentemente Francesco, parlando all’Associazione internazionale di diritto penale. “Molte di tali forme di criminalità non potrebbero mai essere commesse senza la complicità, attiva od omissiva, delle pubbliche autorità”.

E qui si apre il tema della responsabilità, soprattutto individuale, nella conduzione e nella gestione della comunità, delle città e dei territori metropolitani. Analogo tema riguarda gli enti che erogano servizi di interesse pubblico e collettivo che sono, anche a caro prezzo per ognuno, il motivo della nostra insoddisfazione, della nostra collera e del nostro malessere, spesso anche quotidiano.
Però le storie di nefandezze ed inefficienze che le cronache ci vomitano quotidianamente, fanno pensare che non sempre è solo un problema di responsabilità, di incapacità e del “sistema che non funziona”, quanto, piuttosto di corruzione.
E la soluzione? “La corruzione è un male più grande del peccato”, ha detto Papa Francesco. Poi ha spiegato:”Più che perdonato, questo male deve essere curato”. Proprio ieri sembra aver ispirato anche la strategia da cui far rinascere la buona politica.
“Bisogna superare l’assistenzialismo paternalist,a creando nuove forme di partecipazione che includano i movimenti popolari e il loro torrente di energia morale”.

Antonio Irlando

Exit mobile version