Legittimi gli interrogativi che serpeggiano tra i residenti : ci si chiede infatti con chi abbia “chiuso”, politicamente parlando, il buon Ciro e su quali forza possa realmente contare per sbaragliare alle urne la possibile ricandidatura dell’attuale primo cittadino Vincenzo Strazzullo non che di qualche pezzo da novanta sempre del Pd pronto a tutto pur di guidare la città.
Mentre il paese è sistematicamente bombardato dai mass media sulle penose vicende legate ai clan malavitosi della zona ( francamente non se ne può veramente più tra episodi romanzeschi e tradimenti sentimentali) la società civile avvilita attende l’esito di una campagna elettorale da cui dipende il futuro di Ercolano.
Sino ad oggi tutto si è prodotto nella comunità degli scavi perché nulla mutasse: si spera che Buonajuto possa fare la differenza apportando nuovi volti e nuove identità in un governo di città che per decenni è stato fondamentalmente composto sempre dalle stesse “famiglie”.
Bolla di sapone o uragano purificatore? Questo il dilemma che aleggia a Ercolano in merito alla candidatura di Buonajuto che è essenzialmente chiamato dalla gente onesta della città a smascherare lecchini e accattoni da sempre troppo presenti nella vita pubblica ercolanese. “Hanno già chiuso a Napoli”, “ tanto so già in accordo” : queste le voci udibili la domenica in piazza e nei salotti che contano di un paese che sia augura di non dover passivamente subire l’ennesima farsa . Perifrasando il Manzoni diremmo : Buonajuto sarà vera gloria? Ai posteri l’ardua sentenza.
Alfonso Maria Liguori.