Langella: per il bene di Boscoreale “scetatevi!”

Assessore Pietro Langella

L’amministrazione di Boscoreale guidata dal sindaco Giuseppe Balzano ha approvato il Bilancio ed ha superato con qualche acrobazia dell’ultim’ora il rischio scioglimento.

Le critiche e le polemiche non sono comunque mancate, ma sull’operato della giunta di Balzano è intervenuto, con una lunga intervista, il senatore Pietro Langella, già amministratore locale e fortemente legato alla propria cittadina.
«Sulla politica boschese avevo deciso di no parlare più perché ritengo che in questo momento non ci sia una guida al comune.

Anche se le cariche elettive sono ricoperte da un sindaco, assente sulle problematiche serie e che si vede soltanto nelle processioni o a qualche manifestazione, e da un vicesindaco che pensa soltanto ad una parte del territorio per fare del becero clientelismo politico».
Il senatore Langella ha confermato di aver criticato duramente anche l’amministrazione guidata da Gennaro Langella poiché riteneva che privilegiasse alcune aree del paese: «…però devo dire che Balzano, ed in particolare con il suo vice De Falco, ha nuovamente calato quella tristemente famosa frontiera virtuale all’altezza del cimitero di Boscoreale, creando due Bosco e due cittadinanze boschesi».
Le giuste rimostranze delle periferie che ritengono di essere abbandonate, dunque, prendono forza nelle parole del senatore Langella?

«Più che abbandonata, mi trovo a verificare che si tratta di una periferia del tutto dimenticata. Proprio su questa tematica lancerò, polemicamente, un referendum affinché quella parte di territorio possa scegliere di passare con la città di Scafati poiché i cittadini di queste periferie si sentono più adottati dai paesi limitrofi che parte integrante del tessuto sociale boschese. Esempi a tal proposito sono le strade che segnano i confini con la nostra cittadina che danno il senso dell’abbandono e dell’incuria che regna nel nostro comune. In alcune di esse è paradossale la differenza visibile in pochi metri nel passare da un comune all’altro.
Qualcuno in tal senso parla di vincoli dettati dalla “zona rossa”. Bene, ma a dire il vero non vedo cosa c’entri la zona rossa, che vieta l’edificabilità totale, ed è giusto così nel rispetto della normativa, ma sul territorio boschese, purtroppo, non si riesce nemmeno a fare una ristrutturazione».
Una delle grandi tematiche sulle quali, in più occasioni, il senatore Langella dice di aver provato ad alzare i toni è quella del campo sportivo, al momento totalmente abbandonato e quel che è peggio vandalizzato e depredato.
«E intanto i più piccoli tra i nostri concittadini, i tanti che praticano sport a livello amatoriale, sono costretti ad “emigrare” presso strutture private castigando ancora una volta, di questi tempi, quella che è la già precaria economia familiare. E così lo sport, in queste nostre realtà già afflitte da mille altre problematiche, viene del tutto dimenticato e sfregiato con un inconcepibile ed incosciente comportamento dei vertici comunali.

Proprio sulla vicenda del campo sportivo continua Langella il sindaco mi aveva “bacchettato” dalle colonne di qualche giornale dicendo che io mi ero permesso di interessarmi e propormi da intermediario per qualche eventuale ulteriore intervento delle istituzioni sovra comunali per rendere definitivamente agibile il campo e magari per affidarlo.
Intanto, il sindaco a più di un anno e mezzo dalle elezioni, aveva annunciato che entro fine settembre l’impianto sarebbe stato affidato. Siamo ormai agli inizi di novembre e dal palazzo ancora non si parla nemmeno di indire una gara in tal senso.

Invito il sindaco a fare il sindaco e a privilegiare quelli che sono i punti e le attività aggregative e in particolar modo a risolvere questa brutta faccenda che vede coinvolti tanti giovanissimi, anche di realtà difficili, che attraverso il gioco del calcio si affacciano alla vita sociale, alla crescita personale e alla legalità. Andando al di là degli schieramenti politici il sindaco faccia, anche sul campo sportivo, quello per cui è stato eletto: il sindaco di Boscoreale».
Tra gli altri punti focalizzati dal senatore Langella la tanto attesa realizzazione dell’area mercatale.
«Il mercato? Non pervenuto!» Netto e chiaro il concetto del senatore che ha poi continuato la sua argomentazione sul problema: «In pompa magna si fa un altro manifesto in cui si annuncia, finalmente, l’inizio dei lavori. Credo proprio che a proposito di questo argomento scriverò una lettera alla famosa trasmissione condotta dalla bava Federica Sciarelli: Chi l’ha visto?
Per questo progetto i finanziamenti sono disponibili da anni. A bloccare il progetto, se non erro, solo l’affidamento di un incarico tecnico per una piccola variante.»

Langella ha anche evidenziato che al momento il mercato cittadino settimanale occupa una delle fondamentali vie di fuga e limita, nei giorni di svolgimento, l’accesso all’Antiquarium e all’annessa Villa Regina, il più famoso sito, tesoro culturale e turistico di Boscoreale.
«Sempre sotto l’aspetto della valorizzazione turistica c’è da segnalare un altro danno per la nostra città a fronte del quale i nostri amministratori non hanno fatto nulla.
Cinque anni fa, io e l’allora assessore provinciale Mario Casillo, oggi consigliere regionale, volemmo fortemente ed ottenemmo la riapertura della Strada Matrone che à accesso al cono del Vesuvio, privilegiando Boscoreale che avrebbe ospitato la stazione capolinea dei mezzi che avrebbero condotto i turisti in quota.
Oggi dobbiamo prendere atto di un’altra problematica “non pervenuta”.
Le navette per i turisti non partono più da Boscoreale, ma da Pompei che ha fagocitato il servizio mentre Boscoreale lo abbandonava senza che nessuno si curasse del danno che ne sarebbe pervenuto.
Il sindaco dovrebbe interessarsi anche di queste cose, ma non riesce ad interessarsi neanche dell’ordinario preso com’è da altre vicende che a me sfuggono. Al sindaco Balzano va il mio massimo affetto per la persona, ma, al contempo, il massimo dissenso politico per come si sta gestendo il comune.

Il sindaco Giuseppe Balzano
Il sindaco Giuseppe Balzano
Lello De Falco
Lello De Falco

Da boschese ha aggiunto il senatore indipendentemente dal ruolo di senatore della Repubblica, ritengo che il sindaco Balzano sia, come dire, sotto tutela, ingessato. Non rivedo in lui, oggi, l’ amministratore che conosco. In questa sua esperienza alla guida dell’ amministrazione mi sembra esclusivamente capace di occupare la “sedia” di palazzo, mentre nel suo vice De Falco vedo un eccellente buracrate, impegnato nel disbrigo delle “carte”».

Il senatore Pietro Langella sembra dipingere la figura di un sindaco prigioniero. Magari del primo partito di coalizione? E’ questa la domanda che abbiamo rigirato proprio a Langella.

«Penso proprio che l’attuale primo cittadino di Boscoreale sia veramente prigioniero del Pd, ed è forse per questo che appare “timoroso” di fare il sindaco».
Un ultimo passaggio della lunga chiacchierata con il senatore boschese non poteva che essere sull’ argomento Puc. Langella si è detto interdetto sull’argomento: «Aspetto di capire perché il Piano Urbanistico non viene approvato in consiglio comunale. Una frangia è a favore del Puc. Il consigliere Crifò crea una maggioranza di opposizione e intanto si sgretola il consenso raccolto dalle urne. Altre parti politiche, poi, dissentono su alcuni punti, ma voglio ricordare alla classe politica del mio paese che esiste anche lo strumento delle varianti. Proprio tenendo presente ciò, ritengo, che sarebbe stato necessario approvare uno strumento vitale per il paese, che detti regole certe e uguali per tutti e poi ci sarebbe sempre modo e tempo per migliorare e perfezionare quanto approvato.
A Boscoreale invece si parla di prendere tempo di rielaborare di rendere “perfetto” e poi approvare. Forse quello che sfugge ai nostri amministratori è che questa ulteriore perdita di tempo distrugge il tessuto produttivo di una cittadina come la nostra. Alcuni dei già pochi, piccoli imprenditori locali, spesso eccellenze nel proprio lavoro, stanno pensando, e qualcuno già sta attuando una delocalizzazione nei comuni limitrofi dove trovano le regole che a Bosco ancora mancano. Questo significa meno posti di lavoro, perdita di gettito fiscale e morte imprenditoriale del comune.

La crescita economica non va d’accordo con i tempi della politica e un buon amministratore deve tener ben presente questo assunto».
Langella non ha voluto perdere l’occasione per chiudere con una critica, viscerale e dettata dall’amore per il proprio territorio, il proprio paese: «Una critica feroce che faccio da senatore e da cittadino di Boscoreale, mi sorge dal cuore nel nostro dialetto: “scetatevi”.
Svegliatevi perché alla luce di quanto prodotto finora, l’ amministrazione, in toto, dovrebbe avere l’onestà di dimettersi, non per problemi politici, ma per manifesta incapacità».

Gennaro Cirillo

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