La problematica delle esose bollette Gori recapitate un po’ a tutti cittadini dell’area vesuviana è, ovviamente, particolarmente sentita in queste ultime settimane e proprio a tale scopo il politico cercolese ha voluto pubblicare la propria ferma opposizione sulla questione sin dal 2011.
In pratica l’allora sindaco Tammaro si dichiarava apertamente contrario agli aumenti proposti in favore della “Gori” argomentandoli con una serie di punti.
a) Avallare e condividere una gestione inefficiente e fallimentare ed attestare atti non ‘chiari’ su cui sono stati richiesti interventi della magistratura;
b) Approvare di nuovo una proposta che si riversa nelle tasche dei nostri amministrati senza che lo stesso Ato con l’ausilio del gestore ci abbia sottoposto alcuna bozza di un nuovo Piano d’Ambito così come richiesto”.
Il documento, una dichiarazione di voto indirizzata al presidente dell’ATO3, si concludeva con un’esortazione a riconfermare l’adeguamento tariffario agganciato all’indice ISTAT e di “attivarsi ad horas – così si legge nel documento – per la presentazione di un nuovo Piano d’Ambito che ci permetta di prendere una decisione ‘consapevole’ e ‘condivisa’”.
“Da questo documento – dichiara Tammaro – si evince che almeno sino al 2011 l’adeguamento tariffario dal comune di Cercola era stato sempre respinto in modo molto critico. Oggi sulla questione Gori bisogna chiarire che la maggioranza dei sindaci, ben 58 fasce tricolori, che oggi assurgono a Novelli Paladini dei cittadini, il 27 ottobre del 2012 votò a favore degli adeguamenti tariffari.
Cercola non poté votare la delibera ATO3 n.5 perché non era presente a quella riunione. Il nostro comune, la mia amministrazione – conclude Tammaro – era stata commissariata il giorno prima, il 26/10/2012. Precedentemente dal 2008 avevamo sempre votato contro”.
Luca Paolo Cirillo