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Evade dai domiciliari a Torino, torna a Castellammare: arrestato affiliato ai D’Alessandro

carusoE’ evaso dai domiciliari a Ciriè, in provincia di Torino, tre giorni fa per presentarsi poche ore fa al comando dei carabinieri di Castellammare. A finire in manette è stato Carmine Caruso di 58 anni, pluripregiudicato legato al clan camorristico dei D’Alessandro. I militari della compagnia stabiese, diretti dal capitano Gianpaolo Greco e dal tenente Carlo Santarpia, hanno ricevuto dai colleghi piemontesi il 28 ottobre scorso la segnalazione riguardante l’evasione di Caruso.

Sono quindi partite subito le ricerche del 58enne che si è poi recato spontaneamente dai carabinieri che ora stanno cercando di venire a capo dei motivi che hanno spinto l’uomo ad allontanarsi da Ciriè per tornare a Castellammare. Caruso, infatti, era ai domiciliari e doveva scontare una pena definitiva di circa quattro anni per reati di droga. Nel 2009, inoltre, fu arrestato dalla polizia nell’ambito dei controlli scattati a seguito dell’omicidio del consigliere comunale Gino Tommasino. Caruso fu ammanettato al centro antico in quanto destinatario di un ordine di carcerazione emesso dalla Procura Generale della Repubblica presso la Corte d’Appello di Napoli. In quel caso si trattava di una condanna a dodici anni di reclusione arrivata nell’ambito della maxi-inchiesta «Sigfrifo 1», nella quale erano implicati molti elementi di spicco del clan D’Alessandro. Carmine Caruso è il padre di Gaetano, arrestato nel 2008 per aver fatto parte della banda di giovani rapinatori responsabili dell’omicidio di Raffaele Gargiulo, 38enne commerciante di surgelati di Casola, ammazzato nei boschi di Quisisana.

Nel 2012, infine, un appartamento confiscato a Caruso in vico II Santa Caterina fu consegnato al Comune di Castellammare. La struttura, del valore di 200mila euro, fu sequestrata nel 2004 dalla polizia in esecuzione di un decreto di confisca emesso dalla sezione misure di prevenzione del Tribunale di Napoli, sulla base di una proposta presentata dalla Questura partenopea. Diverse indagini della Dda, consentirono di svelare il cospicuo patrimonio immobiliare accumulato da Caruso, ex luogotenente per il centro antico del defunto boss Michele D’Alessandro durante la faida con il clan Imparato, attraverso traffici di stupefacenti ed estorsioni.

Francesco Ferrigno

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