“Noi del Movimento 5 Stelle Scafati, riteniamo che sia giunto il momento che gli enti locali comincino a prendersi carico della difesa del cittadino contro l’estrema facilità con cui Parlamento e Lobbie sono pronti a legiferare a favore delle concessionarie del gioco con vincite in denaro, contro gli interessi di persone di ogni età, soggette a dilapidare ingenti somme, prese dalla compulsività che il gioco reca in dote. Costoro arrivano spesso ad indebitarsi fino a vendere proprietà o gioielli di famiglia e, accecati dalla febbre del gioco, si affidano talvolta a strozzini senza scrupoli pronti a prestare denaro destinato a nuove giocate in cambio di interessi stratosferici.
Il Comune di Scafati non ha mai deciso di porre un freno al dilagare delle cosiddette ‘macchinette mangiasoldi’ tanto che, complice lo Stato, non è raro trovarle in ogni genere di esercizio commerciale, in luoghi frequentati da minorenni o in circoli non proprio culturali”.
Proprio partendo da queste premesse, i pentastellati scafatesi suggeriscono all’amministrazione comunale una chiara linea d’azione in cui bisogna: “intraprendere un percorso informativo sulla questione rivolto, in particolare, a giovani ed anziani; predisporre un adeguato sostegno di cura e contrasto di tali dipendenze collaborando e favorendo l’azione di enti sanitari, associazioni e comunità che hanno lo scopo di recuperare chi cade nella sindrome del gioco d’azzardo; predisporre uno studio per mettere in atto concretamente azioni di contrasto a tale devastante fenomeno; studiare ed attuare forme di disincentivazione all’utilizzo delle slot machine con eventuali sgravi e agevolazioni volte a favorire gli esercizi ‘No Slot’; proibire l’utilizzo delle macchinette mangiasoldi nei circoli privati che sempre più spesso vengono trasformati pericolosamente in veri e propri covi per il gioco d’azzardo; predisporre un regolamento che imponga l’obbligo di sistemi di videosorveglianza, con lo scopo di prevenire l’utilizzo da parte di minori e che imponga regole più severe per le sale di nuova apertura, quali la distanza da luoghi sensibili.”
Raffaele Cirillo