“La tigre è ferita ma non è morta” : la singolare e suggestiva massima riecheggerebbe ultimamente a Ercolano nei corridoi del palazzo di città. Soggetto in questione l’attuale sindaco Vincenzo Strazzullo che , almeno sulla carta, sarebbe in netto svantaggio nei confronti dell’antagonista alla poltrona di primo cittadino sempre nel Pd Ciro Buonajuto in occasione delle ormai prossime amministrative comunali. Da un lato Buonajuto premerebbe per le primarie in casa Renzi convinto del seguito che già anni addietro ne garantì consensi plebiscitari alle urne mentre dall’altro sarebbero in molti a credere nella determinazione di Strazzullo di rimanere alla guida del paese. Camaleontico , profondo conoscitore dell’humus locale e storico aggregatore Vincenzo Strazzullo starebbe dietro le quinte ricompattando i ranghi di un elettorato direttamente legato a potenti “portatori d’acqua” della politica indigena. Nel contempo l’assessore Antonello Cozzolino non “starebbe a guardare” : alla ricerca di alleanze eccellenti potrebbe tentare il colpaccio last minute detronizzando l’attuale leader per poi giocarsi il tutto per tutto in sede elettorale con l’antagonista Buonajuto. Radio politica suggerirebbe di non sottovalutare Cozzolino anche se l’alone di successo che accompagna la pre campagna elettorale di Buonajuto non lascerebbe dubbi in merito alla ferrea volontà del buon Ciro di assurgere alle glorie del palazzo di città. Scarsa per non dire assente in questo frangente l’azione dell’opposizione consiliare : più volte divisa all’interno la coalizione opposta al Pd non avrebbe assi nella manica da calare al momento giusto per invertire le sorti amministrative di Ercolano. Settimane di attesa e studio in città per anticipare le mosse dell’avversario e correre per tempo ai ripari . La posta in gioco è altissima : da queste elezioni potrebbe dipendere l’evoluzione o l’implosione definitiva di una delle comunità più rappresentative ( e tormentate) dell’hinterland vesuviano.
Alfonso Maria Liguori