Obiettivo? Reclamare il diritto a fare attività sportiva e a farla in condizioni di sicurezza. Le due scuole calcio, assieme, arrivano ad avere circa centoquaranta allievi, distribuiti su quattro categorie.
Negli anni passati, quando tutto funzionava si era arrivati ad avere un numero di tesserati quasi doppio. Ovviamente, l’attività, e dunque il numero degli iscritti, è diminuita drasticamente proprio per l’impossibilità ad allenarsi.
«Sono ormai due mesi – sottolinea uno degli istruttori – che sto protocollando, ogni quindici giorni, una richiesta al sindaco di chiarimenti sull’impraticabilità del “Pozzo”, ma non ho ricevuto alcuna risposta e intanto, senza alcun controllo, sono stati vandalizzati gli spogliatoi».