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Mancano le sedie: malcontento degli alunni del “Tilgher”

Ingresso dell'ASL ad ErcolanoSi leva forte il grido di aiuto a Ercolano degli studenti dell’istituto superiore Tilgher : dislocati in un angusto viottolo di via Macello , praticamente uniti alla sede ASL locale, i malcapitati alunni della succursale del noto plesso scolastico faticano a trovare “normalità didattica” , a godere in sintesi del diritto allo studio in un contesto idoneo al delicato iter formativo intrapreso dagli stessi.

Si blatera tanto a Ercolano di cultura, di civiltà mentre qualche signorotto orbitante in ambienti massonici si diletta a promuovere meeting e simposi presso l’auditorium del MAV ( museo archeologico virtuale) che francamente , date l’emergenze endemiche della città, lasciano il tempo che trovano.

Ecco che i ragazzi si disorientano, perdono mordente e fiducia nei confronti dell’istituzione scolastica che invece dovrebbe costituire il “tornio” su cui forgiare la futura società civile. L’amministrazione comunale dovrebbe in sinergia con gli organi statali competenti adoperarsi perché certe penose realtà vengano quanto meno arginate : il tutto nel rispetto della dignità del popolo ercolanese con particolare riferimento alle nuove generazioni.

Non è ipotizzabile un cambiamento di rotta se il materiale umano su cui si dovrebbe investire viene continuamente “distratto” da deficit organizzativi indegni di una comunità che vanta duemila anni di storia.

Ci si augura che presto qualcosa si muova per i ragazzi del Tilgher costretti addirittura a contendersi le sedie sulle quali accomodarsi nei banchi . “Esiste un solo bene , la conoscenza, e un solo male, l’ignoranza” scriveva Socrate : ignoranza che può assumere forme e connotati diversi ma che finisce inesorabilmente con il penalizzare gli anelli più deboli della società. Meditino su queste parole i politici ercolanesi troppo spesso “latitanti” nei confronti delle reali priorità di un paese che meriterebbe ben altra considerazione da parte di chi ha l’onore di rappresentarlo pubblicamente.

Alfonso Maria Liguori.

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