Il biomonitoraggio della Terra dei fuochi con le api dei giovani del consorzio Conaproa idea finalista del Premio Oscar Green 2014

apiIniziative con idee originali, innovative, moderne e competitive oltre che rispettose dell’ambiente. Sono quelle delle imprese di giovani agricoltori campani che, dopo quella regionale, sono in state corsa per la selezione nazionale del premio Oscar Green 2014, promosso da Coldiretti Giovani Impresa con l’alto patronato del Presidente della Repubblica e della Rappresentanza in Italia della Commissione Europea. L’edizione 2014 dell’iniziativa che  riconosce i migliori progetti imprenditoriali competitivi e sostenibili che mirano a valorizzare le risorse territoriali, rafforzare il legame d’origine, favorendo lo sviluppo di una filiera agricola tutta italiana vede la Campania  finalista con i giovani imprenditori del “CONAPROA – Consorzio Nazionale Produttori Apistici” per la categoria “Non solo agricoltura”!

In vista della finale in programma venerdi 14  novembre a Roma sono ancora in corso  le votazioni per sostenere l’assegnazione del premio al progetto, che è possibile fare registrandosi sul  sito  http://www.oscargreen.it/dotnetnuke/ .

L’organismo consortile di apicoltori è stato selezionato fra numerose candidature in quanto Salvatore Sorbo, giovane imprenditore agricolo aderente al consorzio Conaproa ha messo le sue arnie a disposizione del progetto “Biomonitoraggio dell’ambiente attraverso le api nella Terra dei fuochi”, che mette insieme l’università di Napoli con l’università degli studi del Molise. Le api non mentono. Volano, si cibano di nettare e acqua che sgorga dalle falde, catturano le polveri sottili, il noto pm10, tra i loro peli e trasmettono le informazioni raccolte, ogni giorno, al loro alveare. 10 milioni di giubbe verdi, anzi gialle, ogni giorno raccontano qual è il grado di inquinamento dell’acqua di cui si abbeverano. Fanno lo stesso sui terreni e sulla vegetazione.

E persino con le particelle di inquinamento presenti nell’aria. I loro alveari, le loro arnie, sono centraline di monitoraggio, di biomonitoraggio, ognuna delle quali controlla 7 chilometri quadrati di territorio. E ogni giorno così ricercatori, mondo della conoscenza e dell’agricoltura, impresa del territorio e università, prelevano le informazioni dall’alveare per raccontare a che punto si è, qual’è la verità sulla terra dei fuochi.

Il progetto del CONAPROA non è solo del Consorzio, ma  di tutta la Campania, di tutti i giovani che quotidianamente si mettono in gioco e lavorano sodo e con passione per far emergere le unicità della nostra regione- afferma Gennaro Granata, delegato regionale di Giovani Impresa Coldiretti della Campania, invitando a votarlo.

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