Degli oltre trenta esperti che la Presidenza del Consiglio dei Ministri avrebbe dovuto nominare come componenti della struttura in supporto del dg del “Grande Progetto Pompei” meno della metà degli specialisti previsti sono attualmente al servizio di Giovanni Nistri. Questo ed altri retroscena sono stati svelati dal direttore generale del Progetto sugli scavi archeologici pompeiani che, nel pomeriggio di oggi, è stato ascoltato in Parlamento.
Nel corso di un’audizione che si è svolta in Commissione Istruzione al Senato, Nistri ha spiegato alcuni punti della relazione semestrale che è tenuto ad inviare al Parlamento. I senatori del Movimento Cinque Stelle che erano presenti in Commissione hanno chiesto di far luce proprio sullo staff che il governo aveva promesso di nominare, una squadra di figure legali e di professionisti del settore che avrebbe dovuto permettere a Nistri di poter spendere i 105 milioni messi a disposizione dall’Europa e disponibili fino alla fine del prossimo anno. Di questi fondi meno del 50% (circa 46 milioni) sono stati effettivamente spesi, con 17 cantieri che ancora non vedono luce. Ma Nistri è fiducioso sul futuro: “riusciremo a spendere i 105 milioni entro la fine del 2015”.
In qualità di rappresentante della Commissione Cultura alla Camera, il parlamentare campano del M5S Luigi Gallo esprime soddisfazione per il lavoro fatto da Nistri, che ha risposto alle domande in maniera chiara e trasparente. “Nessuna mancanza da parte del generale Nistri – ha fatto sapere Gallo – ma constatiamo la solita mancanza del Governo e della Presidenza del Consiglio per non aver tenuto fede alla promessa di nominare gli esperti in supporto a Nistri. Male anche la questione “Mille Giovani”: il direttore del Grande Progetto Pompei ha confermato che dei giovani che avrebbero dovuto avere l’opportunità di lavorare agli Scavi, nessuno è mai stato impiegato a Pompei. Si è concluso il bando per un tirocinio che coinvolgerà 150 ragazzi.
Quelli coinvolti come tirocinanti presso la Sovrintendenza, poi, potrebbero essere utilizzati per sostituire il personale, qualificato, che ancora manca all’ufficio. Constato, inoltre, che il governo agisce con particolare celerità quando si tratta di appalti inerenti lo Sblocca Italia e resta invece inerte quando si deve dare spazio alle eccellenze dei nostri territorio ed ai giovani”.
Nessun avanzamento neppure per quanto riguarda i Piani Strategici previsti dal decreto e grazie ai quali si sarebbe dovuta riprogettare la riqualificazione di nove comuni della provincia di Napoli che ricadono nel sito dell’Unesco. “Gli unici incontri fatti da Stefano Caldoro sono stati con gli Industriali e i Costruttori – ha detto il deputato Luigi Gallo -. Nessuno ha pensato di chiamare in causa anche i rappresentanti della microimpresa del territorio, le principali vittime di questo particolare momento di crisi, proprio loro che costituiscono l’ossatura dell’economia campana”.
“Ci auspichiamo che entro il 2015 i fondi che l’Europa ha destinato al sito archeologico vengano spesi. Ma vogliamo che i 105 milioni di euro previsti per il “Grande Progetto Pompei” servano a finanziare seri piani di riqualificazione e valorizzazione degli Scavi. Che non si verifichi un caso di dissipazione e ed uso inadeguato di fondi pubblici”. L’ha detto Alfonso Cristofano, presidente dell’associazione ODISSEA, a margine dell’audizione con il direttore del Grande Progetto Pompei Giovanni Nistri svoltasi oggi pomeriggio presso la Commissione Istruzione al Senato. L’associazione ODISSEA è nata per la salvaguardia dei beni archeologici del territorio vesuviano e vede tra i membri fondatori conta anche il comitato Pompei Mia. Lo scorso anno, i giovani di Pompei Mia, attraverso un simbolico “abbraccio umano” lungo l’intero sito archeologico, riuscirono a risvegliare l’attenzione delle istituzioni e dei media internazionali circa la questione crolli.