La Consap, sindacato di Polizia, ha inviato una lettera al Capo della Polizia, attraverso il Segretario Generale Nazionale Vicario, Sergio Scalzo, per segnalare il pietoso stato del Commissariato di Polizia di Afragola.
“Questa Organizzazione Sindacale è costretta a denunciare le gravissime ed indecenti condizioni in cui versa il Commissariato di Pubblica (in)Sicurezza di Afragola.
L’ edificio versa in condizioni strutturali indecenti e la dignità delle donne e degli uomini del predetto ufficio viene quotidianamente calpestata. In tutto il Commissariato la sporcizia regna sovrana, muri ammuffiti e gocciolanti per perdite d’acqua e di umidità, porte sfondate, buona parte delle mattonelle divelte, l’illuminazione è quasi assente, i riscaldamenti sono del tutto inesistenti, un solo bagno (quello del Dirigente, che generosamente lascia aperto) è “agibile” in tutto il Commissariato”.
Nella missiva lo scrivente ha poi raccontato alcuni episodi, sia riportati da alcuni colleghi del detto commissariato che accaduti direttamente al dr. Scalzo.
«Pochi mesi fa avevano fermato e poi denunciato una cittadina di etnia “ROM”, la quale, in attesa dell’iter burocratico aveva espresso la necessità di usufruire dei servizi igienici. Il personale posto alla sua vigilanza, con la consueta cortesia, indicava alla stessa l’ubicazione del locale wc, ma dopo pochi secondi i colleghi la vedevano ritornare con passo spedito, farfugliando ad alta voce cose incomprensibili. Giunti nelle vicinanze dei colleghi la stessa riferiva le seguenti parole “un cesso in queste condizioni non lo avevo mai visto, neppure nei campi “ROM”, rifiutandosi di utilizzare i servizi igienici».
“Quanto accaduto è a dir poco umiliante!” ha affermato Scalzo nella lettera, aggiungendo che si può “provare solo ad immaginare cosa abbiano potuto provare i poliziotti del Commissariato in parola quando una cittadina “ROM”, per sua stessa dichiarazione si è indignata ed ha rifiutato l’utilizzo di un servizio igienico”.
Successivamente i rappresentanti della Consap si sono recati nel predetto Commissariato pensando che i colleghi avessero esagerato nell’esposizione delle doglianze, sia per le condizioni igienico/strutturati dell’ ufficio che per le affermazioni della cittadina ROM.
Tutt’ altro!
«Il primo impatto tragico impatto lo ha avuto lo stesso scrivente – riferisce Scalzo – all’ ingresso dei locali della Squadra di Polizia Giudiziaria, quando, involontariamente mi sono appoggiato con la mano al marmo che fascia il telaio della porta (assente) ed improvvisamente ho udito due colleghi che mi urlavano di fare attenzione, prestandosi a sorreggere prontamente con le loro mani il muro, il marmo ed il piantone della porta che oscillava paurosamente!
La situazione che si è prospettata ai nostri occhi è stata disarmante e peggiore di quanto si potesse immaginare, le lamentele della cittadina erano fondatissime ed anzi, alla luce delle ulteriori problematiche emerse, non rappresentano (forse) neppure il problema più importante visto che le criticità riscontrate sono state tantissime e così riassunte:
- a) Mancanza totale di sicurezza e difese passive – qualsiasi malintenzionato avrebbe gioco facile per introdursi nella struttura e sopraffare il collega che da solo di notte presidia la medesima, tant’è che di notte la volante è costretta a rientrare anche per permettere al personale in servizio al COT di fruire dei servizi igienici (l’unico utilizzabile è quello del Dirigente!);
- b) Mancato rispetto anche dei più elementari dettami del D.Lgs 81/08 in tema di sicurezza sul lavoro (e stiamo parlando di una articolazione dello Stato!);
- c) Assenza totale dei benché minimi requisiti igienico-sanitari – l’unico bagno funzionante, si ripete, è quello del Dirigente che per spirito di solidarietà ha messo a disposizione dei colleghi copia della chiave del medesimo (ma all’utenza esterna, al cittadino, viene fornita copia della medesima chiave al bisogno?);
- d) inefficienza dell’impianto di condizionamento/riscaldamento – con l’appropinquarsi di una stagione invernale che si prevede essere una delle più rigide degli ultimi anni;
Ad avviso della OS CONSAP – conclude il Segretario Generale Nazionale Vicario – i colleghi quotidianamente si sottopongono a tale supplizio in maniera silenziosa e diligente prestando la loro opera professionale in un territorio vasto e ad alta incidenza criminale, conseguendo peraltro eccellenti risultati, si sentono però orfani di uno Stato assente e di un Questore che, evidentemente, ha sottovalutato l’importanza del Commissariato e dei sei comuni (ad altissima densità criminale) che ricadono nella sua giurisdizione, tant’è che ha ritenuto di non inviare neanche una unità di rinforzo al predetto Ufficio.
Ill.mo Signor Capo della Polizia, come più volte riferitole dalla scrivente OS CONSAP, è un problema gestionale.
Nel lontano 2011 si annunciava in pompa magna l’avvio dei lavori che a breve avrebbero portato alla realizzazione di una nuova “casa” per il Commissariato di PS di “Afragola”, ebbene quei lavori sono ormai terminati da oltre un anno e mezzo e forse per l’inefficienza della Pubblica Amministrazione il nuovo edificio non verrà mai consegnato.
La OS CONSAP, nel denunciare con forza il malcontento e lo sconforto che serpeggia tra i colleghi in servizio al Commissariato di PS di “Afragola”, le chiede l’immediata chiusura della struttura ed il contestuale trasferimento presso la nuova sede».
La lettera si conclude con una domanda: “se parte della struttura dovesse collassare su colleghi o sui cittadini, a chi si dovrebbe attribuire la colpa? Noi lo sappiamo!”