Accoglienza e accompagnamento, queste le due parole che hanno imperato incontrastate nel corso dell’incontro con don Tonino Palmese, vicepresidente della Fondazione Polis della Regione Campania e referente regionale di Libera, tenutosi il 15 novembre, nella sala Padre Ludovico della Basilica di Sant’Antonio ad Afragola. Il convegno ha chiuso il ciclo di eventi organizzati con cura da “Il Giornale di Casoria”, in vista della canonizzazione di Padre Ludovico del 23 novembre prossimo. Alla presenza dei cittadini, accorsi con passione, dei frati francescani e di giovani di sacra sensibilità, don Tonino Palmese ha dato voce al determinante impegno profuso dall’uomo comune e dalle associazioni per le vittime innocenti delle mafie e per i poveri. Un dovere filantropico che incarna altamente il senso della carità così come lo intese Padre Ludovico. Emotivamente forte, commovente e crudo il video proiettato in sala, “Questo non è un film”, nato da un progetto della Conferenza Episcopale Italiana, scritto e diretto da Stefano Maria Palombi. Alla visione del video è seguito un dibattito innescato dalle domande poste dai presenti e dagli utenti dei social, il tutto in diretta dal web. Agli interrogativi il padre salesiano ha dato risposte “vere”, potremmo osare, in senso oggettivo, perché forgiate dall’esperienza sul campo, dall’esserci stato. E’ proprio il senso e la pregnanza dell’ ”ESSERCI” che ha voluto trasmettere quest’uomo grande, di valore, punto di riferimento imprescindibile della gente condannata al sacrificio in terra in ogni sua forma. “Se non ci sei autenticamente nella vita delle persone, qualsiasi cosa farai sarà futile. Prima di FARE bisogna ESSERCI”. Queste le sue parole, quelle pronunciate, quelle dette, perché ci si è interrogati anche sul ruolo del silenzio, sulla responsabilità delle parole non dette. Difatti, più volte osannata è stata la funzione mistica delle parole. Comunicare, esprimere, parlare, sempre e comunque, per dissipare dissidi e rancori. E soprattutto, utilizzare le parole con consapevolezza e criterio, non sprecandole, non offendendole, non travisandone il senso. Ancora, si è discusso sul ruolo dell’indignazione, sulla capacità dell’uomo d’oggi di sdegnarsi di fronte alle brutture della società e alle lesioni della dignità dell’uomo. Si è promossa, allora, quell’indignazione che porta all’inclusione che segue al ripudio dell’ingiusto, abbracciando la carità, accogliendo e accompagnando l’altro. Si è condannata, al contrario, l’indignazione che conduce all’esclusione, all’omertà, al distacco umano. Dunque, un incontro strutturante, importante, di classe ed eleganza, “elegante come Dio”. Il convegno, moderato brillantemente dal direttore de “Il Giornale di Casoria”, Vincenzo Russo, ha sortito il successo sperato. Un trionfo dettato dall’aver sensibilizzato i cittadini presenti, dall’ aver gettato il seme del buon fare, dall’ aver dato spazio alle parole e al tema della carità e della legalità. Vi lasciamo con il messaggio di misericordia di don Tonino, testimone privilegiato della sua gente, sola nel dramma intimo di una vita massacrante, di una vita a metà: “Siamo creature capaci di rialzarci attraverso la fiducia, il perdono, la carità. La santità è per tutti noi, al di là dell’aspetto di canonizzazione come per Padre Ludovico. Bisogna riconoscere i propri limiti e porci nelle mani di Dio.”