La scorsa primavera il Ministro Giannini annunciava possibili cambiamenti nel sistema di selezione per l’accesso a Medicina e Odontoiatria, eppure, ad oggi, nessun cambiamento è stato introdotto né alcuna proposta è stata presentata.
Ogni anno gli studenti ottengono dal Tar diritti non riconosciuti dall’attuale normativa, il ministro concorderà con noi che, ogni anno, le denunce per irregolarità nei test fioccano come neve nell’Artico e quindi diventa necessaria, per abbattere ogni divisione di classe, un suo intervento in proposito. Troppi aspiranti medici vengono tagliati fuori dal corso di laurea.
I costi: per prepararsi ai test universitari si chiede fino a 5 mila euro. I libri per la preparazione partono dai 50 euro. Superare l’esame e questo è vergognoso, non sempre da la garanzia di entrare all’università scelta. I più facoltosi si rivolgono alle scuole specializzate nella preparazione ai test di ingresso. Chiediamo di rivedere l’intera normativa sull’accesso alle facoltà a numero chiuso. Non possiamo lasciare ai Rettori, cui compito è solo quello di gestire e garantire il diritto allo studio ad ogni studente italiano e di qualunque estrazione sociale, la decisione sulle modalità di accesso. Siamo invece concordi nel sospendere dagli atenei gli studenti che non abbiano, durante il primo anno di corso, raggiunto gli obbiettivi dei 4 esami dati con successo.
Se si tratta di un problema di fondi, siamo anche concordi con l’alzare il tetto delle tasse universitarie purchè rispettose del reddito di ogni famiglia.
Ministro, basta infilare la testa nella sabbia, ogni anno avviene uno ”stundenticidio” non più accettabile. Negando la libertà di accesso ai corsi di Medicina non si garantisce l’eccellenza perchè sono la concorrenza e la competizione a stimolare le future figure mediche.
Federcontribuenti