Commento al libro “La Parola Incolpevole” di Raffaele Urraro

raffaele-urraro-diario-partenopeo-506x285La parola è incolpevole, poiché non ha colpa se viene usata magistralmente o malamente,dall’operaio della parola, quale è il poeta. La parola poetica, ormai, lacerata,usata,usurata, riesce più a dire il dicibile, il detto, o l’indicibile, il già detto, il già scritto? Il poeta circondato dal disordine dei libri, nella sua stanza, cerca di dare un senso alle parole, ogni attimo del pensiero partorisce una parola, la cui ricerca faticosa rende il poeta folle. Nella solitudine solo le parole e la loro ricerca gli fanno da dame di compagnia , alla fine egli dice “cose” senza sapere se ha qualcosa da dire. Nel silenzio nascono le parole, la mente usando la fantasia, ad esse, dà vita. Il foglio bianco in un attimo si riempie, per poi annullarsi e tornare a riempirsi.

Il poeta deve vivere ancora, la morte deve aspettare ancora prima di intraprendere il viaggio eterno, perchè vuole scrivere ancora. Le parole poetiche scavando nella profondità del poeta, migliorano,scuotono,stimolano, l’umano. La luna risplende nella cielo e illumina la notte in cui il poeta, cerca affanosamente le parole poetiche. La luna suggerisce i versi al poeta, che sporcheranno il foglio oramai riepito con la vita delle parole.
Ogni idea che nasce si accende una luce, che si trasforma poi in parola. Se un giorno morisse il mondo e rimanesse solo il poeta, rimarrebbero le uniche parole a fargli compagnia. Quando accade che le parole finiscono nel nulla, rimangono dei cassetti nella nostra mente pronti ad essere aperti

per predendere altre parole.Nessun poeta non ha vissuto e non ha lascito un verso nelle pagine del libro della propria storia. Mentre il poeta, in pieno delirio, cerca la parola poetica, nella notte fragile, sembra che il tempo si interrompi e rimane fermo lì, fino a quando non si rimette ancora in moto, dando vita a nuove parole poetiche. Durante la notte i fantasmi della mente appaiono e si trasformano in versi. La parola poetica quando nasce va e viaggia per le strade del mondo.Essa è finalmente libera e crea nuovi mondi, fatti di nuove parole e di nuovi poeti.

Alfio Ferri

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