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Gli studenti contestano i tagli all’istruzione previsti nella Legge di Stabilità

luigi galloPrima di partecipare allo sciopero sociale dello scorso 14 novembre, gli studenti napoletani avevano contestato il Governo Renzi, prima accusando il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini di aver accettato il 110% di aumento della tassa universitaria regionale, poi occupando la facoltà di Lettere della Federico II per opporsi ai tagli all’istruzione previsti nella Legge di Stabilità.

In parlamento si è discusso dell’articolo 3 alla Legge di Stabilità ed in particolare in Commissione Bilancio sono stati presentati gli emendamenti da applicare all’articolo che tratta la realizzazione del Piano “La Buona Scuola”. Luigi Gallo, parlamentare campano del Movimento 5 Stelle e membro della Commissione Cultura alla Camera, racconta che su scuola, università e ricerca sono stati presentati cento emendamenti, ridotti ad una decina a causa della ghigliottina imposta dal presidente della Commissione Bilancio Boccia. I principi da seguire per riformulare l’articolo 3 prevedono, secondo il gruppo M5S, l’introduzione del tempo pieno, l’abolizione delle classi pollaio, l’innovazione didattica e la banda larga. “Fanno bene gli studenti campani a protestare: il Governo nel 2014 – ha fatto sapere Gallo – investe soltanto l’8,8% della spesa pubblica in istruzione e ricerca, mentre la media europea di spesa pubblica per l’istruzione è pari al 13%”. Tra i tagli previsti, anche quello al personale (2020 amministrativi in meno) e tagli alla ricerca per 120 milioni di euro.

In Legge di Stabilità si chiede, inoltre, di vincolare 150 milioni già stanziati all’Università per la riduzione delle tasse universitarie e la creazione di una No Tax Area. “Giannini – ha detto Gallo alla luce delle critiche rivolte dagli studenti al ministro – si merita le contestazioni, almeno fino a quando non sarà chiara sulle tasse universitarie. Si tratta del primo tema che il Movimento Cinque Stelle ha sollevato in Commissione Cultura con una proposta di riduzione delle tasse universitarie, ormai in discussione da oltre 15 mesi. Abbiamo tentato la strada del dialogo, ma il ministro continua a prendere in giro tutti gli studenti. Se ci sarà una bocciatura dell’emendamento, il Ministro non farà che accendere altri fuochi negli atenei italiani dimostrando che questo Governo oltre ad essere contro i lavoratori e anche contro il diritto allo studio”. L’emendamento in Legge di Stabilità prevede che le tasse universitarie vengano ridotte per tutti gli studenti al di sotto di un certo reddito ISEE grazie al nuovo fondo di 150 milioni di euro presente e disponibile nell’FFO. Se la proposta venisse accettata, sarebbe possibile vincolare i fondi destinati all’Università già per il 2016, cosicché gli studenti potrebbero fruire dell’agevolazione sulle tasse già a partire dall’anno accademico 2016-2017.

I parlamentari del Movimento Cinque Stelle, nel corso del weekend, si confronteranno con i cittadini per accogliere le loro proposte sul tema scuola. Gli Stati Generali della Scuola, che si riuniranno a Latina il prossimo 22 e 23 novembre, intendono aprire una discussione a livello nazionale che abbia come obiettivo la formulazione di un’idea di scuola alternativa a quella attuale. I documenti prodotti potranno confluire nel futuro programma del Movimento 5 Stelle a livello locale, regionale e nazionale.

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