Il personale ha ispezionato la ditta gestita dal 47enne accertando la presenza di residui di marmo messi su basi di legno per il riutilizzo nel processo di produzione e commercializzati a terzi oltre a fanghi derivanti dal processo di lavorazione dei marmi stoccati in una grossa vasca senza copertura di circa 3.000 metri cubi.
Inoltre, nei pressi, sono stati individuati due fondi agricoli dove erano state sversate grosse quantità dei predetti fanghi.
Il titolare della ditta non è stato in grado di fornire documentazione circa l’utilizzo certo degli stessi fanghi. Sul posto è intervenuto anche personale dell’Arpac di Napoli per la caratterizzazione dei rifiuti, classificati non pericolosi.