Invitato dall’associazione locale “Aurora cultura”e dal judoka Salvatore Jovine con cui ha condiviso tante esperienze nel mondo del Judo, Maddaloni ha portato la sua esperienza, più che di sportivo, di uomo che vive e promuove il territorio che abita nel vero senso della parola.
Arriva puntuale il maestro, cordialissimo con gli spettatori sopraggiunti nella sala S.Caterina adiacente la chiesa di S. Giorgio nella centralissima piazza Vittorio Emanuele III . Presente una delegazione degli atleti della Busen club Marino, scuola di arti marziali di cui patrone è Salvatore Jovine, da quarant’anni attivo nel mondo spotrivo sommese e che ha fortemente voluto l’amico di sempre per presentare al Sindaco Pasquale Piccolo un progetto concreto di intervento da parte dell’amministrazione comunale per ampliare il più possibile l’offerta formativa dello sport.
Maddaloni, infatti, è da anni promotore di un vero e proprio “percorso”, molto conosciuto all’estero e forse ancora poco nelle nostre realtà, per il quale appunto un territorio come Scampia ha molto da insegnarci.
Tutto si deve alla volontà di quest’uomo che subito appare nella sua figura di persona concreta ma per nulla circondato da quell’aurea di eroicità che tanto è emersa dall’omonima fiction vista in tv lo scorso anno sulle reti RAI. Gianni resta infatti l’uomo semplice di sempre, quello che ammette di essere arrivato a Somma direttamente dal Policlinico napoletano dove continua a lavorare mantenendo attiva la sua presenza e nel centro sportivo da lui fortemente voluto a Scampia e che è diventata una realtà solo nel 2004 dopo numerose cadute, come ci suggerisce Jovine, e oggi invece ha assunto il calore di una vera casa.
Maddaloni continua ad iscrivere ai suoi corsi, gli stessi che hanno forgiato campioni in questi anni a partire dai figli Pino e Marco entrambe ori olimpici, quei “Guagliuni di strada”. Ed è proprio come figli che tratta i tanti ragazzi con problemi economici e sociali che oggi frequentano la sua palestra con l’obiettivo di sempre:trasmettere le regole del Judo come stile di vita, come via nuova e diversa da quella della camorra.
Jovine e Maddaloni riescono dunque a strappare al Sindaco Piccolo la promessa di perseguire, per il biennio 2015 /2016, l’obiettivo di ampliamento fin dalle scuole elementari locali delle attività sportive sottolineando che la politica è viva proprio se può fare qualcosa di concreto perché come recitano spesso gli slogan di alcune magliette indossate da Gianni: “Non da solo ma insieme”. Per lui dunque non bisogna arrivare dopo i cosiddette “guai” commessi dai nostri ragazzi ma prima delle manette con progetti concreti che sappiano cogliere il buono da questi territori come Scampia e oltre.
Il libro, edito da Baldini & Castoldi, vanta la collaborazione del giornalista di sport de La Repubblica Marco Caiazzo che ha raccolto le vicende più significative avvenute nei tanti anni di carriera di Gianni ma soprattutto le storie dei tanti ragazzi che si sono affidati a lui per intraprendere un futuro migliore. Del testo, di cui sono sati letti in sala degli stralci, colpisce la storia di Antonio il cui padre, agli arresti con legge 41 bis, affida a Maddaloni il proprio figlio conscio di non poterlo fare di persona in un territorio così martoriato ma anche del fatto che Gianni ha il carisma e la forza giusta per potergli dare una speranza.
Questo padre ha avuto ragione e lo si percepisce dalle parole che stasera il maestro ha avuto, anche giù dal palco, per i tanti ragazzi accorsi per farsi autografare il libro: “Puntate sempre più in alto”.
Stella Porricelli