In un comunicato di pochissimi giorni fa il Partito Democratico scafatese presentava un suo personale bilancio sulla crisi sociale, politica e amministrativa della città.
Il mirino dell’analisi dei democratici puntato su Aliberti e sulla questione legalità ha sparato tanti colpi, oggi a tali colpi rispondono i capigruppo di maggioranza Francesco Vitiello (Scafati Cresce), Nicola Acanfora (Aliberti Sindaco), Teresa Formisano (PdL), Bruno Pagano (Azzurri), Alfonso Carotenuto (Noi per Scafati) ed Alfonso Pisacane (Alleanza Popolare). Al centro del comunicato congiunto dei capigruppo, sempre la questione legalità, ed in quest’occasione l’accento è posto sui presunti abusi edilizi perpetrati da un consigliere comunale di opposizione.
“Il Pd sulla questione Legalità è stato smascherato; – questo è quanto dichiarato nella nota congiunta dei capigruppo, – Continua ad ostacolare questa amministrazione solo con l’arma del fango. In questa diatriba è emerso un fatto di una gravità inaudita e la politica non può più far finta di non sapere: un consigliere comunale che chiude le porte di casa sua per ben tre volte ai vigili giunti lì per attestare un abuso edilizio ci rende estremamente preoccupati, come ad impensierirci sono le dichiarazioni della segretaria del Pd sulla questione. Già era assurdo il porsi al di sopra della Giustizia di quel consigliere che, mandando via i vigili, ha cacciato da casa sua la Giustizia stessa, ora la domanda della Rinaldi “Su quali basi i Vigili volevano agire?” è assurda.
Il Pd appare infastidito dall’azione della legge ponendosi in maniera avversa e di supponenza, tipico atteggiamento di chi fa le marce per la Legalità e poi agisce contro la stessa. Non si può parlare della questione morale usando due metri di giudizio, con il sindaco il centimetro e con il Pd addirittura il kilometro! Per tutta questa vicenda percepiamo imbarazzo da parte dei consiglieri di opposizione. Farebbero bene ad affrontare la vicenda così come suggerito da Raviotta e Ambrunzo, chiedendo le dimissioni del collega di assise in questione e proponendo a Cucurachi di affrontare il problema in Commissione Garanzia o al sindaco di organizzare un Consiglio Comunale anche a porte chiuse”.
Raffaele Cirillo