È iniziato ieri il processo per i lavori al Teatro Grande degli Scavi di Pompei, ma subito ci sono state due battute d’arresto. In sede di eccezioni, il principale indagato, l’ex commissario straordinario per l’emergenza Pompei Marcello Fiori, ha ottenuto lo stralcio e, dunque, sarà processato separatamente dagli altri imputati. Il tutto per un difetto di notifica, problema ravvisato anche in sede di udienze preliminari.
Stralciata anche la posizione della ditta esecutrice dei lavori, ma in questo caso il “difetto” di “omessa indicazione del capo di imputazione” rimarcato dal legale rappresentante è stato più evidente ed ha permesso all’azienda che ha realizzato i lavori incriminati di tornare al punto di partenza, ovvero alle indagini preliminari. Il fascicolo sui presunti illeciti amministrativi commessi dall’azienda, infatti, è tornato in Procura e sarà nuovamente presentato al gip prima e al gup poi, sempre che non sopraggiunga la prescrizione ormai imminente (i presunti reati sono stai commessi nel 2010).
La repressione del procedimento contro la ditta esecutrice, però, non significa cancellazione delle altre posizioni, anzi. Tutti gli imputati andranno regolarmente a processo e le prime udienze dei due stralci paralleli si terranno a gennaio, davanti alla seconda sezione penale del tribunale di Torre Annunziata (presidente di collegio Maria Rosaria Aufieri). Ieri, in aula, erano presenti tutti gli imputati, ad eccezione dell’imprenditrice al centro dello “scandalo” Teatro Grande, insieme all’allora commissario Fiori, che invece era presente nonostante non avesse ricevuto la notifica.
A processo per truffa, frode e abuso d’ufficio, dunque, andranno l’attuale responsabile dei club «Forza Silvio» Marcello Fiori, il cui procedimento “correrà” da solo; nello stralcio principale, invece, ci saranno la titolare della ditta esecutrice di quei lavori, nonché i vari tecnici e responsabili Antonio Costabile (ingegnere, progettista esterno per gli impianti elettrici), Luigi D’Amora (direttore dei lavori), Lorenzo Guariniello (ingegnere, progettista esterno della struttura commissariale per le opere finalizzate al rilascio dei certificato prevenzione incendi), Salvatore Palazzo e Vincenzo Prezioso (ingegnere, progettista esterno per le strutture).
Il processo inizia 4 anni dopo l’inaugurazione del restauro – culminata a giugno 2010 con il concerto del maestro Riccardo Muti – il cui costo lievitò dai 450mila euro iniziali dell’aggiudicazione fino a circa 8 milioni finali. Il tutto avvenne durante la gestione commissariale dell’area archeologica (2008-2010), affidata prima al defunto prefetto Renato Profili e poi proprio a Marcello Fiori.