Nel gergo tecnico dei giornalisti la notizia della scomparsa di un persona nota per essere legata alla storia di un territorio, o altro, si chiama «coccodrillo».
E, in genere è già pronto, in modo che quando il fatto si verifica non bisogna fare altro che impaginare il tutto. Per Pasquale Celentano, maresciallo a riposo della polizia municipale di Boscoreale, no, non c’era alcun «coccodrillo» bello e confezionato. Pasquale se ne è andato all’improvviso, in un giorno qualunque, di un autunno assolato e caldo, senza che nessuno tra gli amici e i parenti potesse immaginare che il destino avrebbe fatto valere le sue ragioni in un niente.
Benvoluto da chiunque lo conosceva, tra Boscoreale e le cittadine vicine, per il suo carattere amichevole e accomodante, Pasquale, che per il “Gazzettino” era quasi di famiglia visto che il fratello Antonio aveva contribuito alla nascita di questa testata, era nato nel 1943 e aveva conseguito il diploma di geometra (spesso si prendeva in giro da solo per quel titolo di studio, lui diceva, “arraffato” nonostante la scarsa voglia di studiare) a Torre Annunziata. Per anni, a partire dal 1973 – era un’altra cosa che ricordava spesso dicendo che «aveva preso il posto all’epoca del colera» – aveva scarpinato avanti e indietro, in divisa da agente, prima, e da sottufficiale, poi, tra uffici comunali, pretura, e tribunale facendosi stimare senza remore. E di questo andava orgoglioso, quando ne parlava e ricordava. Così come era fiero della moglie, dei figli e dei nipoti. Che la terra sotto cui riposi, adesso e per sempre, ti sia lieve, caro amico.