Il Requiem (Missa pro defunctis) in Mib Maggiore fu scritto da Jommelli per la morte di Maria Augusta Anna di Thurn und Taxis avvenuta il 1° febbraio 1756. Divenuta Duchessa di Württemberg dopo il matrimonio con Carlo Alessandro di Württemberg (1727) Maria Augusta era la madre del duca Carlo Eugenio di Württemberg che nel 1751 aveva dato spazio alle esecuzioni di Ezio e Didone di Jommelli nel teatro di Stoccarda. Durante quegli anni i rapporti di mecenatismo tra il duca e il compositore divennero abbastanza frequenti: Jommelli scrisse nel 1753 il pasticcio Fetonte per omaggiare il compleanno del duca; questi, dopo un viaggio a Roma,accolse la raccomandazione del cardinale Albani di assumere l’aversano per la direzione del Teatro di Stoccarda eleggendolo aOberkapellmeister della corte di Stoccarda, non senza avergli prima commissionato un’opera (La clemenza di Tito). Fu durante questo periodo di ottimi rapporti con il duca, prima di una serie di incomprensioni che lo portarono a rompere con la corte e a ritornare in Italia, che venne composto il Requiem.
Tra le pagine più fortunate di Jommelli – lo dimostrano sia la discografia recente che le numerose copie manoscritte della partitura, a volte rimaneggiata e implementata nell’organico e nei movimenti – il Requiem appare una sintesi musicale tra il gusto musicale partenopeo e quello tedesco, dettato anche dalla committenza, in un perfetto equilibrio tra tradizione ed innovazione dello stile personale.
Doppio appuntamento con il festival previsto per venerdì 5 dicembre. Si partirà alle 15.30 con il Convegno Internazionale di Studi “Le Stagioni di Jommelli” a cura del Dipartimento di Lettere della Seconda Università degli Studi di Napoli presso il Salone Romano del Teatro Cimarosa. In serata alle 20 presso il Teatro Cimarosa spazio al concerto “Jommelli e i suoi maestri” a cura del Centro di musica antica Fondazione Pietà dè Turchini di Napoli.