Messi in mostra alcuni lavori dei ragazzi, si sono alternati interventi e video, che hanno “restituito” alla sala tutto il lavoro svolto dal 13 al 20 novembre sul territorio.
La brillante idea portante dell’ass. Cettina Giliberti è stata quella di non fare una Settimana del Benessere Psicologico come al solito improntata su studi aperti/punti di ascolto temporanei o conferenze, ma quella di lavorare nelle scuole con un’equipe di psicologi, mediante incontri di brainstorming incentrati sulla tematica della diversità con una classe quinta ed una terza media dei 4 Istituti Comprensivi, scelte mediante sorteggio, per poi fare insieme il punto sui risultati raggiunti nel corso di una conferenza finale.
Una conferenza che ha rivelato le iniziali titubanze di genitori ed alunni, seguite da un vero e proprio interesse ed entusiasmo da parte dei ragazzi, coinvolti con professionalità dalle 7 psicologhe–psicoterapeute aderenti al progetto: Saveria Giordano, Valentina Scognamiglio, Paola Perrotta, Renata Gifuni, Maria Assunta Esposito, Maria Luisa Tufano, Federica Marchioni.
“Grazie all’Ordine degli psicologi della Campania, all’Anci e a tutte le colleghe che hanno risposto con entusiasmo all’iniziativa, nonché ai ragazzi, principali interpreti – dice l’ass. Cettina Giliberti – abbiamo dedicato un’intensa settimana al benessere psicologico. Sono partita dai temi centrali “inclusione, partecipazione e responsabilità sociale” per realizzare l’idea di coinvolgere le scuole, strutturando interventi, che seppur racchiusi in tempi stretti, vogliono rappresentare degli input per noi che operiamo sul territorio, per noi come Ente e soprattutto per i ragazzi delle due fasce di età prescelte (10/13), età in cui la differenza evolutiva si avverte rispetto al corpo e alle idee. Da questo è scaturito il tema sulla diversità vista non come “minaccia della propria identità” e le psicologhe in campo hanno lavorato con i ragazzi per farla emergere come risorsa. Ho voluto fortemente che questa settimana si spendesse nelle scuole per fornire stimoli agli studenti, per invitarli a pensare, a riflettere, partendo dalle loro idee, dai loro pensieri, dalle loro esperienze, in modo da sviluppare le capacità critiche e stimolarli alla fantasia. I dati che abbiamo dicono chiaramente che bisogna incrementare il dialogo e l’ascolto, per creare relazioni sicure e costruttive. La mia progettualità futura è partire da questa esperienza per proseguire nel solco tracciato creando altri momenti di incontro con lo psicologo durante l’anno scolastico”.