Caso Fonte Salutare, procedimento rinviato al 13 gennaio 2015. Questo è quanto stabilito nel corso del dibattimento di stamane sul processo penale riguardante la variante ai lavori pubblici di riqualificazione di Piazza Schettini e Fonte Salutare.
La Procura di Torre Annunziata, lo scorso 23 settembre, ha chiesto la condanna per l’ex sindaco di Pompei Claudio D’Alessio e l’intera Giunta da lui guidata fino al 2009. Abuso d’ufficio e truffa aggravata: queste le accuse mosse dal pm Mariangela Magariello che, davanti al collegio giudicante della seconda sezione penale del tribunale oplontino (presidente Maria Rosaria Aufieri), ha chiesto la condanna a un anno e 8 mesi di reclusione per D’Alessio.
Il processo muove le mosse a partire dai lavori di restyling che hanno interessato piazza Schettini e la Fonte Salutare, durante i quali sarebbe stato favorito il cognato dell’allora assessore Carmine Lo Sapio, proprietario di un chiosco-bar risultato abusivo e mai sanato. Per Lo Sapio e suo cognato Raffaele Matrone sono stati chiesti 2 anni di reclusione; 2 anni e mezzo invece per il responsabile unico del procedimento Andrea Nunziata.
Per gli ex assessori Gerardo Conforti, Alberto Robetti (entrambi attualmente in Consiglio comunale), Antonio Ebreo e Giovanni Fusco sono stati chiesti 8 mesi di reclusione. Per tutti loro, nessuna pena accessoria è stata prevista. Per sopraggiunta prescrizione è stato chiesto invece il non luogo a procedere contro Gerardo Gallotta.
Nel corso dell’udienza di stamane, alcuni degli avvocati di parte si sono avvicendati per la discussione. Ad intervenire in aula Giuseppe Fusco, difensore di Claudio D’Alessio. A seguire poi, gli avvocati Sabato Criscuolo e Alfredo Sorge per Andrea Nunziata.
Per il 13 gennaio 2015 è fissata invece la discussione degli avvocati Annalisa Senese e Giuseppe Petrosino, difensori di Carmine Lo Sapio. E sempre l’avvocato Petrosino curerà anche la difesa di Raffaele Matrone. Previsto per la stessa giornata anche l’intervento dell’avvocato Bernardo Brancaccio in favore di Gerardo Conforti.
MarDiPa