Secondo Görkay, i mosaici colorati erano parte integrante delle case di millenni orsono. Raffiguranti varie figure mitologiche come gli dei, le dee,e gli eroi antichi, i mosaici venivano installati nella stanza in modo che gli ospiti potessero ammirarli mentre chiacchieravano e bevevano col padrone di casa. I soggetti venivano accuratamente selezionati in base alla funzione di una camera. Per esempio, in una camera da letto trovavano posto un mosaico con degli amanti come Eros e Telete. I mosaici riflettevano anche i gusti del proprietario dell’abitazione e dei suoi interessi: “Erano un prodotto della fantasia del patrono. Non era come semplicemente una scelta da un catalogo, ma servivano a dare una buona impressione ai propri ospiti” afferma Görkay al sito Archaeology.org.
L’antica città di Zeugma ha una storia che risale al 3° secolo aC, quando fu istituito come insediamento greco chiamato Seleucia da Seleuco I, uno dei comandanti di Alessandro Magno. Nel 64 aC, i Romani la conquistarono e la ribattezzarono “Zeugma”, una parola che significa “ponte” o “incrocio” in greco antico. Per molti secoli, Zeugma servì come uno dei centri di commercio più importanti dell’Impero Romano d’Oriente, grazie alla sua posizione geografica al confine tra il mondo greco-romano e l’impero persiano.