Rubò le monete dalla fontana di piazza Umberto I, il tribunale: “non è reato”

Tribunale_torre_annunziataSe manca un regolamento comunale, si possono rubare i soldi dalla fontana in piazza poiché in pratica è come trovarli a terra. Questo è quanto stabilito da una sentenza del tribunale di Torre Annunziata. Nel 2011 un 35enne di origine marocchine aveva saccheggiato la fontana di piazza Umberto I, portando via un magro bottino da 5 euro. Ieri, dopo un lungo processo, è arrivata l’assoluzione poiché “il fatto non costituisce reato”. La questione era venuta alla ribalta nell’estate del 2011, quando durante una domenica pomeriggio di “bagordi”, alcuni sconosciuti si erano introdotti nella fontana centrale di Vico Equense ed avevano portato via le monete che conteneva.

Pur non essendo Fontana di Trevi, infatti, molti turisti della Penisola Sorrentina, una volta in piazza a Vico Equense usano versare un obolo con l’intento di ingraziarsi la benevolenza degli dei, un gesto che sta diventando di buon augurio per i turisti. Per la verità di denari ce ne sono pochi, ma una gang non ha rinunciato a bagnarsi per fare razzia. La banda è entrata in azione in una domenica intorno alle 15: in pochi minuti hanno raccattato gli spiccioli e si sono dileguati. Scattate le indagini delle forze dell’ordine per identificare i ladri, fu identificato un unico responsabile del gesto, proprio il 35enne marocchino. Ieri, al termine del processo, il giudice Ascolese ha ascoltato la requisitoria del pm della procura di Torre Annunziata e l’arringa difensiva del suo legale, decidendo di assolvere il ladro.

Il tutto sarebbe legato alla mancanza di un regolamento sulla gestione degli eventuali “proventi” della fontana: se il Comune di Vico Equense non stabilisce di essere il “proprietario” di quelle magre cifre e a cosa devono essere destinate, tutti possono appropriarsene. In pratica, è come trovare qualche moneta a terra, solo che bisogna bagnarsi nell’acqua fredda per recuperare quei soldi.

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