Scafati, la giunta Aliberti replica al Pd:”Non accettiamo lezioni di moralità!”

Pasquale AlibertiA Scafati sembra che l’acceso dibattito politico tra maggioranza ed opposizione sulle questioni di sicurezza e legalità sia diventato sempre più una storia infinita. Agli ultimi pungenti commenti del Pd arriva la risposta del sindaco Aliberti, appoggiato da tutta la sua coalizione, che non ne può più delle accuse dei democratici e di quelle che alla maggioranza suonano come le solite chiacchiere e le solite lezioni di legalità e moralità.

Questo il succo delle ultime dichiarazioni di sindaco e alleati: “Si avvicina la campagna elettorale per le regionali, così il PD Scafatese, senza idee e senza una linea politica seria e degna di una buona opposizione, non fa altro che rivangare vecchie polemiche già sentite e risentite prima delle elezioni amministrative del 2013 , che ci hanno visto vincitori assoluti. I cittadini non si sono lasciati abbindolare dalle loro chiacchiere ed hanno scelto chi con passione e merito ha fatto tanto per la città in questi anni. Ci dispiace che ogni qualvolta vi è un problema legato alla legalità questi stessi reagiscono in modo aggressivo e arrogante, classico  atteggiamento di chi, colto ‘con le mani nella marmellata’, reagisce con violenza rivangando sempre gli stessi temi.

La città è stanca di sentirsi additata come una frazione di Casal di Principe! Gli amministratori di Scafati, Consiglieri, Assessori e Sindaco nulla hanno a che spartire con i casalesi e con lo schifo della camorra tutta! Ci siamo altresì sempre battuti con fatti concreti contro la stessa e ciò è ampiamente dimostrato dagli atti che abbiamo messo in campo in questi anni. È per questo che non possiamo accettare lezioni di moralità-legalità dal Pd Scafatese, da coloro che per ben 3 volte non fanno entrare i vigili urbani in casa dopo aver commesso un abuso. Non possiamo accettare lezioni da chi sottrae atti dal comune per infangare il sindaco prendendosi un avviso di garanzia , siamo stanchi di sentire le vostre false cantilene, siamo stanchi di vedere il nome della nostra amata città usato a proprio piacimento ed infangato per meri scopi politici. Ci chiediamo piuttosto perché i vigili urbani per ben 10 mesi non hanno ascoltato l’ordine che proveniva dalla procura, se lo stesso fosse successo al Sindaco, si sarebbe gridato allo scandalo???”

Raffaele Cirillo

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