Mischiate giallo e rosso e otterrete l‘arancione. Vibrante, vitaminico, segnaletico.
Arancione come il gatto più famoso ed irriverente: Garfield.
E se i cristiani indicavano con questo colore i peccati di gola ( beh, ricordate le Camille del Mulino Bianco alla carota?! Buonissime!! ) , nell’induismo è, invece, sinonimo di rinuncia ai beni materiali e simbolo degli Hara Krishna.
Nel guardaroba di questa stagione ogni cromatismo è concesso. E l’arancione diventa protagonista. Infinite sfumature , diverse tra loro: dalle spavalde tinte fluo alle delicate nuance pastello. Unico diktat: dosare il colore con saggezza.
Mandarino, aragosta e carota sono nuance perfette da indossare prevalentemente di giorno accostate al marrone, al viola e al crema, ma anche al blu e il grigio. Come nelle tele di Mark Rothko. Perfetti anche gli abbinamenti con l’ottanio, il bianco, il cuoio ed il nero. Da evitare gli accostamenti con il giallo ed il rosso che risulterebbero troppo eccessivi ( per la stagione ).
L’arancione trova la sua collocazione fashion soprattutto nell’outwear. Cappotti e giacconi sfidano a suon di toni vitaminici le rigide temperature invernali. Linee pulite e forme vagamente anni Sessanta esaltano alla perfezione questa tonalità che osa così mostrarsi nel suo stato più puro: tinta unita in versione segnaletica. Acceso, brillante e d’impatto..Il guardaroba e lo stile con l’arancione fanno il pieno di vitamine.
M.Chiara D’apolito