Un quadro senza cornice è sempre un dipinto a metà. Restano vuote le tribune del “Solaro” per l’attesissimo derby tra Herculeneum e Turris, entrambe seconde. Gli occhi, però, si riempiono guardando oltre il perimetro del comunale di Ercolano: circa trecento tifosi di casa ad incitare i propri beniamini, dal riscaldamento fino al 90’ e oltre. Resterà questo l’unico capolavoro di una domenica tristemente incolore per il calcio e le sue istituzioni. Sullo sfondo – non ce ne vogliano i validissimi calciatori scesi in campo – la gara, vinta per due reti a zero dagli ospiti, dimostratisi più cinici ed esperti rispetto ai propri avversari. Eppure era proprio l’Herculaneum ad aver dato le impressioni migliori nelle battute iniziali, con Apuzzo che già al terzo era costretto alla parata su tiro deviato di Piccirillo. Se, però, il tuo centravanti si chiama Rosario Majella, allora basta un niente per cambiare letteralmente le sorti di un match: all’8’ la Turris si affaccia per la prima volta dalle parti di Capece e l’avanti corallino, servito dall’ex Ferraro, fa 0-1 di punta.
I ragazzi di mister Ulivi accusano il colpo e al 19’ per poco non concedono il raddoppio al navigato bomber torrese: Cipolletta, infatti, lascia scorrere verso la propria porta un retropassaggio non accorgendosi di essere pressato da Majella, al cui tiro si oppone egregiamente Capece in uscita. Al 28’ il protagonista è ancora la punta di diamante di mister Santosuosso, che spedisce alto sopra la traversa l’angolo battuto da Manzo a pochi passi dalla porta. L’Herculaneum risponde due giri di lancette più tardi con una gran punizione di Salvati: la palla, deviata, sfiora l’incrocio. Le emozioni del primo tempo si fermano praticamente qui, con la squadra di casa più manovriera, ma con una Turris forse più incisiva.
La seconda frazione di gara comincia come la prima, con i granata all’attacco. Solo un autentico miracolo di Apuzzo sulla linea di porta, infatti, nega al colpo di testa di Liccardi di far esplodere la “falsa curva” del “Solaro”. Siamo al 47’, ma per rivedere un vero tiro in porta bisogna attendere il minuto 68’, quello decisivo. Schettino ruba palla a centrocampo (con un fallo piuttosto evidente ai danni di Piccirillo) e scambia la palla col solito Majella, il quale gli apre il corridoio giusto verso la porta ercolanese: il neo entrato davanti a Capece non perdona. La parola fine al match giunge, poi, qualche minuto più tardi, quando il centrale difensivo Salvati lascia i suoi in dieci per rosso diretto. La superiorità numerica, sul doppio vantaggio, spalanca alla Turris le porte del successo, le uniche aperte su un campo deserto.
Michele Di Matteo