L’antica stazione ferroviaria di Gragnano, inaugurata nel 1885, versa in uno stato di intollerabile degrado. C’era da aspettarselo. Era il 2010, quando nell’indifferenza della maggioranza dei cittadini fu decisa la chiusura definitiva della stazione. Qualcuno cercò di ostacolare una tale decisione, in particolare qualche associazione locale organizzò dei sit-in ma non fu sufficiente perché la massa non partecipò con convinzione a tali iniziative di protesta.
Mentre da sempre, ed in ogni parte del mondo, le comunità fanno la voce grossa pur di impedire la chiusura di servizi pubblici essenziali, i gragnanesi sembrano aver smarrito la capacità di tutelare i beni comuni. Eppure la storia descrive una comunità sempre pronta a difendersi da minacce esterne e da ingiustizie come ad esempio accadde durante i moti di Masaniello del 1647 o in altre successive occasioni quando i gragnanesi ebbero modo di dimostrare il loro coraggio. Cinque anni fa furono in pochi a difendere la stazione, la moltitudine la ritenne una battaglia inutile, già persa in partenza. Si sbagliavano e la prova era a soli pochi chilometri. Infatti, mentre loro si arrendevano senza nemmeno combattere, gli stabiesi, sulla stessa questione, cominciarono una lunga battaglia che alla fine li vide vittoriosi. Sebbene l’allora sindaco Luigi Bobbio avesse deciso per la chiusura ( caso più unico che raro che un primo cittadino decida la chiusura di un servizio di trasporto della propria città) la stazione Fs di Castellammare non fu chiusa!
L’intera città delle acque si mobilitò con ripetute manifestazioni che alla fine ne impedirono il blocco definitivo del servizio che ormai sembrava improrogabile. Quella fu una mobilitazione lungimirante perché, sebbene oggi il servizio è temporaneamente sospeso, il treno Fs resta in concreto una valida e comoda alternativa alla Circumvesuviana. Ritornando a Gragnano, da qualche tempo si parla di progetti di riqualificazione e più di qualcuno ( e più di una volta negli ultimi mesi) ha annunciato la creazione di una linea di tram veloce che collegherebbe Gragnano a Castellammare. Si tratterebbe di una svolta importante visto che i gragnanesi, gli stessi che non ebbero la forza di ribellarsi, lamentano ora la scarsità di servizi di collegamento con Castellammare. E’ in questo quadro generale che si inserisce un altro problema, quello del degrado che ha colpito quest’area ricca di storia, quella di una stazione che all’epoca favorì lo sviluppo dei pastifici, e che ora è ricoperta dall’erbaccia e dai rifiuti. E’ questa la situazione fotografata dai volontari del circolo Legambiente Woodwardia che oggi hanno segnalato la presenza di un nuovo e vasto deposito di mobilia e di materiale di risulta edile.
«Quella del degrado nell’ex stazione ferroviaria è un problema di ordine pubblico oltre che ambientale. E’ intollerabile permettere che un’area così vasta nel centro della città si sia trasformata negli ultimi tempi in un luogo dove chicchessia può fare quello che vuole: dagli scarichi di rifiuti ad azioni illegali di vario tipo. Non appena cala la notte quest’area diventa terra di nessuno dove l’illecito diventa lecito. La riqualificazione di questo spazio ed eventuali progetti di recupero sono possibili solo se preserviamo quel poco che è rimasto. Riteniamo che una prima ed immediata soluzione ai problemi elencati possa essere la chiusura notturna del parcheggio comunale, così come è sempre avvenuto negli anni scorsi. Provvederemo a porre la questione all’attenzione dell’Amministrazione comunale e delle Ferrovie dello Stato, nel frattempo chiediamo un intervento per la rimozione dei rifiuti abbandonati» dichiara Stefano Scanu del presidente dell’associazione ambientalista.
Carmine iovine