Scafati, questione “Mauro Scarlato”: il Primo Intervento si prende le ferie natalizie

ospedale scarlato

Nuove ombre tornano a circondare la questione Mauro Scarlato a Scafati. Il martoriato ospedale, in cui attualmente sono attivi quattro reparti e nella quale negli ultimi mesi è tornato un punto di primo intervento, sembra essere sempre al centro del dibattito politico.
Di recente sono state tantissime le notizie che volevano una sua riapertura e un reinserimento nella rete delle emergenze, tutte purtroppo sempre puntualmente smentite.

A fare il punto della situazione, gli esasperati vertici del Partito Democratico scafatese che, stanchi della situazione, illustrano la loro azione politica per sanare questa scottante problematica: “Dopo innumerevoli denunce per la chiusura del Mauro Scarlato, siamo di nuovo costretti constatare che la vergogna che ha investito la nostra città, privata del proprio alla salute, altro non è che una scelta puramente politica derivante dall’assurda irresponsabilità di chi sciaguratamente ci amministra a livello locale e regionale.

Ci avevano parlato di un Polo Specialistico; ci avevano parlato di una modifica del Decreto 49, con una sfacciataggine tale che anche nei più scettici si era riacceso il barlume della speranza; la cittadinanza scafatese presa in giro per l’ennesima volta, e pure a domicilio, durante il famoso e tanto atteso consiglio comunale monotematico. Ci avevano parlato addirittura del riordino della rete d’emergenza. Ma dove? Quando? Ad opera di chi? Chi lo decide ? Chi lo stabilisce? Come sempre, quando si mettono in pratica ‘farse’ senza una precisa volontà politica e istituzionale di affrontare seriamente il problema e risolverlo, a tutte queste domande non vi è risposta ma soltanto un continuo ‘scaricabarile’ che ogni giorno vede un protagonista diverso: Squillante, Morlacco, la famigerata coppia Paolino/Aliberti, Caldoro.

Al momento un solo dato è certo; non solo tutto è ancora fermo alle mere promesse, ma apprendiamo che dal 24 al 29 dicembre sarà addirittura chiuso il laboratorio di analisi del Mauro Scarlato. Ciò significa che i medici del PPI non potranno effettuare esami, anche urgenti, né conseguentemente assegnare i codici di emergenza e si vedranno costretti a non accettare i pazienti inviandoli ai presidi di Sarno e Nocera. Allo stesso modo i medici dei reparti (medicina, lungodegenza e broncopneumologia) dovranno far capo ai laboratori di dette strutture anche per gli esami di routine dei pazienti ricoverati. Come a dire che stiamo concedendo alla malattia e alla sofferenza le ferie natalizie. Magari si potesse!
E’ sconcertante che non ci si renda conto – o ci si renda conto ma nulla si faccia – dei notevoli rischi che i cittadini corrono quando, anche in casi di estrema urgenza, sono costretti a lunghi spostamenti per recarsi verso gli ospedali di Sarno o Nocera, spostamenti che determinano un aumento dei tempi di risposta terapeutici e un conseguente aumento del pericolo di morte, soprattutto per i casi di infarto. Ed ancor più allarmante è che di ciò, per coprire l’ennesima vergogna, la cittadinanza non venga idoneamente avvisata.

Il PD ancora una volta non tace! Mette in guardia la città, informa e, responsabilmente, dice come stanno le cose! Ma, soprattutto, il PD non si arrende ed è per questo che ha tenuto, di recente, un incontro con i propri consiglieri regionali, On.li Enrico Coscioni ( vicepresidente Commissione Sanità ), Anna Petrone e Donato Pica in cui ha espressamente chiesto di sostenere nelle sedi istituzionali del Consiglio Regionale questa battaglia politica assumendo l’impegno preciso che – nelle imminenti azioni di riordino del nuovo assetto del Piano Ospedaliero regionale e conseguenti modifiche, già programmate, del Decreto 49 – l’Ospedale Mauro Scarlato rientri nella rete dell’emergenza e contestualmente si proceda alla riapertura del suo Pronto Soccorso, organizzato e capace di affrontare la maggior parte delle urgenze”.

Ancora una volta, proprio quando la questione Mauro Scarlato sembrava aver toccato il fondo, il destino del nosocomio scafatese continua a precipitare. Sarà questa la volta buona per una svolta concreta?

Raffaele Cirillo

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