“I ritardi con cui in Campania si sta procedendo agli adempimenti relativi al concorso per dirigenti scolastici hanno raggiunto ormai livelli intollerabili. E’ vero che a determinare in gran parte questi ritardi sono stati i ricorsi e le vicende giudiziarie anche penali che in vario modo e a vario titolo hanno interessato il concorso ma è pur vero che ormai la legittimità dello stesso è stata sancita dal Consiglio di Stato e non si capisce perché, nonostante tutto questo, mentre nelle altre regioni d’Italia il concorso bandito nel 2011 si è concluso e i vincitori sono stati immessi in ruolo, in Campania a tre anni di distanza ancora si attende la pubblicazione della graduatoria finale degli idonei”.
Lo dichiarano in una nota congiunta le deputate PD Valeria Valente, Luisa Bossa e Camilla Sgambato che assieme ad altri deputati campani del Partito Democratico hanno presentato stamane un’interpellanza urgente al Governo sui ritardi accumulati in Campania nelle procedure del concorso per dirigenti scolastici.
“Si tratta – continuano le deputate dem – di una mortificazione inaccettabile del diritto dei candidati che hanno vinto legittimamente il concorso e del diritto degli studenti campani ad avere un’istruzione e una formazione in condizioni di pari dignità e valore rispetto alle altre regioni. E’ paradossale, infatti, che in Campania quest’anno, nonostante i 641 candidati al concorso, in oltre 120 scuole si sia dovuto far ricorso alla reggenza per mancanza di personale. Per questo, con un’interpellanza presentata stamane al ministero dell’Istruzione, abbiamo chiesto al Governo di fare chiarezza e di intervenire prontamente, esercitando se del caso i poteri sostitutivi, nell’ipotesi in cui l’ufficio regionale scolastico nonostante i richiami e i solleciti continui ancora a tacere sulla graduatoria. Nonostante le rassicurazioni del sottosegretario Toccafondi sul rispetto dei tempi e sul fatto che la graduatoria sarà pubblicata a breve, noi continuiamo a nutrire dubbi e perplessità e vigileremo affinché stavolta si metta veramente la parola fine ad una vicenda tanto assurda quanto paradossale”.