Gli ercolanesi snobbano il paese per lo shopping natalizio. Questo il dato trapelato tra gli addetti ai lavori all’indomani del primo ponte delle vacanze di fine anno che i residenti sembrerebbero aver “speso” altrove. Solito ritornello, solita musica: per fare acquisti ci si reca nella vicina Portici o a Torre del Greco certi di trovare servizi e accoglienza ben superiori a quelli offerti dalla comunità degli scavi.
Nulla di più fasullo: a prescindere da alcune storiche disfunzioni nel settore commerciale non che da lacune evidenti nell’amministrazione comunale le associazioni impegnate sul territorio hanno promosso a prezzo di enormi sacrifici interessanti eventi per riempire qualitativamente le feste dei residenti. Come ignorare allora il coraggio di chi ha investito e creduto nella propria realtà d’origine tentando con tutte le forze di ridare dignità e credibilità ad un’immagine comunitaria offuscatasi progressivamente nel corso degli anni. Ma come in una catena di montaggio ogni operatore deve restare “al suo posto” e svolgere con professionalità il proprio “ruolo” se si vuole produrre meglio e di più.
E’ giunto il momento di cambiare ad Ercolano sotto il profilo sia politico che dirigenziale-comunale. Chi sbaglia deve lasciare il posto a chi è in grado di far meglio in nome di una coscienza civile che non può essere latitante all’interno di un territorio che vanta duemila anni di storia.
Basta con gli inciuci, con gli inspiegabili attendismi e soprattutto con la malsana convinzione che se non si è in grado di “fare” è necessario ostacolare in ogni modo anche la capacità produttiva altrui.
Risorga Ercolano da una morte socio-economica troppo miserabile per essere storicamente descritta: questo il regalo che sotto l’albero ogni ercolanese, degno di tale appellativo, vorrebbe ricevere da chi ha l’onore di rappresentare pubblicamente il paese.
Alfonso Maria Liguori