Comitive provenienti dalla Lucania, di Melfi hanno potuto ammirare l’opera presepiale realizzata da Pasquale Cesarano venuto a mancare circa un anno fa, maestro unanime, indiscusso in questa particolare attività artistica, insieme al maestro Giuseppe Somma esperto in effetti luminosi e meccanici e ai componenti dell’associazione “ Amici del Presepe “ Alfano Simone, Pasquale Nastro e Scarfato Gaetano., ma che ha lasciato ai suoi degni allievi, i figli Giovanni, Carlo, Ciro e Domenico il compito di farlo continuarlo e rinnovarlo e perfezionarlo. Il risultato dai primi commenti è entusiastico.
Altri arrivi prenotati sono previsti nei prossimi giorni, fanno sapere i Cesarano, attraverso i contatti telefonici avuti con comitive che vengono da località della provincia. La storia del Presepe Gragnanese oramai è diventato uno dei simboli della Città e sta entrando a far parte di un itinerario turistico, storico-artistico ed enogastronomico, risale al 1969. Ha una location di prestigio, la famosa Valle dei Mulini, il sito archeologico industriale dell’arte bianca grazie alla quale la città è diventata famosa in tutto il mondo per la produzione della pasta, fregiatasi ultimamente del marchio di qualità Igp. E’ legato a alla valle, alla sua storia e ne ripropone in scala l’ambientazione scenica attraverso le botteghe artigiane e commerciali di fine Ottocento.
A dominare scenograficamente è soprattutto l’ambiente naturale, la vegetazione le casette incastonate nelle rocce, grotte e vallate, cascate e ruscelli, un ambiente incontaminato che fa da ideale cornice all’Avvento, la natività, il giorno della nascita del Redentore.
“Uno spettacolo suggestivo, ma soprattutto un momento importante per tutti i cristiani. Sospeso fra cielo e terra il visitatore lo vive dal di dentro il Presepe, lo porta nel cuore, commentò in un servizio, Giuseppe De Carli, speacher ufficiale di Rai vaticana nella notte di natale del 2004.” Successive edizioni lo hanno visto protagonista attraverso le tre reti Rai anche nel giorno dell’Immacolata anche lo scorso anno.
Antonio Cesarano