Buon Natale e felice coccoveggiamento

ciuccio che volaEscludo ci si possa rileggere prima dell’avvento del nuovo anno. Quindi, da subito, buon Natale e buon resto a tutti. Inizialmente avrei augurato ad ognuno il 2015 che meritava. Invece, siamo in tema natalizio, l’onda del luogo comune è quanto mai giustificata dall’allure di festa e vischio che ci inebria e pervade, per cui mi adeguo. È anche rilassante non avercela col mondo, almeno, una volta all’anno.
E sia, a Natale siamo tutti più buoni. Ma anche no.

C’è un tema ricorrente a dicembre in ogni tg di qualunque rete. “Secondo la Confcommercio, questo sarà un Natale stretto, le famiglie spenderanno in media tot euro in meno per pranzoni e regali”, avete notato?
Però non possiamo pronunciarci. Aspettiamo devotamente l’arrivo delle feste. Scrutiamo ognuno di noi le nostre bacheche facebook-ine e vi faremo sapere. Sapremo, solo allora, dire di effettivi regali da riciclo e di cene da discount. Farà fede la pagina dello stesso social dello scorso anno.

L’uso di Internet ha modificato il nostro modo di vivere, di approcciarci e di comunicare. In alcuni casi, anche di criticare. E se il contenuto dei volantini dei megastore di elettronica è cambiato, passando dall’arricciacapelli e dal videogioco al tablet e allo smartphone, è vero anche che, a livello mondiale, l’Italia è al trentaseiesimo posto nella classifica dei più connessi a Internet.
C’è qualcosa che non va. Clementoni ha realizzato “Il mio primo tablet” per pargoli da 18+ mesi. Volano frasi alla “Ho perso le chiavi dell’auto? Fa nulla, ho il doppione a casa ma non so dove. Ho perso la password di Instagram? Tragedia, devo postare per le 13:00 il mio risotto al calamaro!” oppure “Non vado alla toilette senza… (carta igienica? No) telefono” e “Maledetto wifi che qui non piglia, scusa, spostiamo il bagno?”.
Come è possibile che si sia così bassi? E cosa avviene in Danimarca, nazione più connessa al mondo?
“Io Mark scelgo te Nexus 5 finché non giunga la versione 6”, “Appendo il fiocco fuxia e giallo alla porta perché ho aggiornato il sistema ed è nato Lollipop”, “Rissa in centro per accaparrarsi la cover in silicone della sirenetta sfigurata”.

Informazione virtuale. Avvisiamo Fanpage di aggiornare il suo orologio visto che pubblica notizie vecchie, almeno, 48 ore? In pratica, il lunedì mi ricorda il risultato dell’anticipo del sabato, la Perego e la Moric si riappacificano e lui pubblica il litigio. L’aggiornamento delle pagine va in tilt il weekend, quindi, o si assumono redattori da fine settimana o si elimina il weekend dalla settimana.

Samantha Cristoforetti si è allineata con le aspettative. Ebbene, spopolano suoi selfie, le immagini di Milano dallo spazio ma, spiacente, non ha visto ufo. La accecante luce apparsa e subito scomparsa vista dalla astronauta non era ciò che gli ufologi speravano fosse, ma solo la Stazione Spaziale vista dall’alto nel veloce passaggio dal giorno alla notte.

Bizzarrie francesi. Mentre ancora noi femminucce tentiamo di portarci alla pari dei colleghi maschietti, in Francia celebrano la diversità di specie creando le “Only Girl”, officine per donne soltanto gestite da donne. La stramberia sta nel fatto che mentre la donna-meccanico ripara l’auto, la donna-inetta acconcia il ciuffo, la manicure o fa massaggi. “Ho manomesso il cambio! Wow, che bello!”.

Omelia in chiesa. Nell’era degli snob, dei “sono cattolico ma non professo” o “credo ma a modo mio”, c’è ancora chi si reca con una sua frequenza alla messa. Molti già immaginano quale scusa poter fantasticare per sfuggire alla messa della vigilia di Natale, eh? Come non comprendere… Se durante l’omelia della messa feriale ci improvvisiamo lettori e interpreti del latino presente sulle pareti della chiesa, notando disegni che mai prima avevamo visto, è vero anche che nelle messe da vigilia, quelle lunghe, ci si fanno abbondanti pisolini a occhi aperti. Ma non lamentiamoci, manco per idea. Un prete della Florida ha predicato per 53 ore e 18 minuti; è partito dalla Genesi per fermarsi alla Rivelazione. Adesso ameremo più le nostre esigue due letture e il nostro unico salmo.

Dopo la Fiat, anche la Ferrari potrebbe volare via. Marchionne ne parla agli americani e lascia trapelare che il brand di lusso potrebbe seguire le sorti della cugina Fiat: quotazione negli Usa, sede legale in Olanda e sede fiscale in Inghilterra. La Repubblica riportava così la notizia: “Il cavallino rampante potrebbe volare via”, un simpatico cliente del bar commentava: “E’ finalmente se ‘o ciuccio vola, è ‘nu fatto over”.

 

Anna Di Nola

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