Anche a Scafati il Natale si avvicina ma la rassegna dedicata al periodo di festa sembra ricca di scelte che, in questo periodo di crisi, non sostengono il rilancio delle aree commerciali della città. Quasi tutte le attività proposte dalla Consulta dei Commercianti dal mese di Settembre e dedicate all’animazione delle zone in cui i negozi sono numerosi, risultano essere state tagliate. A segnalare la vicenda, il Partito Democratico scafatese, a cui non vanno giù i fondi destinati dall’ente comunale a numerose associazioni per disparate attività e la scelta di Francesco Renga per il consueto concertone del 2 Gennaio; tramite questa nota i democratici presentano la loro linea di pensiero:
“Era un flop annunciato quello dei Mercatini di Natale a Scafati. Un’iniziativa, proposta dalla Consulta dei Commercianti, che sicuramente meritava maggiore attenzione e maggiori risorse da parte dell’Ente. L’intero programma proposto dalla Consulta fin dal mese di settembre ed approvato dalla Commissione Commercio prevedeva, infatti, per queste festività natalizie, più momenti di animazione, con artisti di strada, musica nelle piazze ovvero una serie di iniziative che avevano la finalità di far riversare gli scafatesi nelle strade della propria città e richiamare anche persone dai Comuni vicini. Così non è stato perché con Delibera di Giunta quasi l’intero programma è stato bocciato.
Si è preferito, per chiara scelta politica, destinare risorse economiche ad associazioni non certo scafatesi per concerti nelle chiese – iniziative pur apprezzabili ma che di certo non incentivano il commercio – e soprattutto al megaconcerto del 2 gennaio per il quale ben si poteva scegliere un artista meno esoso. Di conseguenza, in relazione ai mercatini, unica iniziativa rimasta dell’originario programma natalizio, i costi per l’occupazione del suolo pubblico, dell’assicurazione per le casette in legno e per la vigilanza – di cui l’Amministrazione non si è voluta fare carico, avendo già destinato ad ‘altro’ ben 114.000,00 euro – sono stati messi a carico dei commercianti la grande maggioranza dei quali, non potendo permettersi queste cifre, sono stati costretti a rinunciare, loro malgrado, a fare richiesta.
Se a ciò si aggiunge tutta la serie di vincoli e veti posti in ordine alle merci da esporre, che limitano non poco le categorie potenzialmente interessate, appare evidente che nulla si è voluto concretamente fare per dare un po’ di respiro alla categoria, lasciata, anche per il periodo festivo, alla sua lenta agonia”.
Raffaele Cirillo