Un alto momento di conversazione con il professor Pasquale Sabbatino, la professoressa Giuseppina Scognamiglio, curatori del volume “Una famiglia di artisti”, presentato per l’occasione, e la dott.ssa Maria Beatrice Cozzi Scarpetta, discendente di Vincenzo Scarpetta.
In apertura, i saluti del vice sindaco Giorgio Zinno e di Aldo Vella, presidente dell’Associazione Circomassimo.
Seguiranno gli interventi attoriali di Roberto Capasso, Alessandro Coccia ed Eva De Rosa. Le ricerche ed elaborazioni musicali con il laboratorio “Voci e suoni della memoria” sono affidati a Giovanni D’Angelo , Alfonso Giorno, Simonetta D’Angelo, Paola Matafora, Mariapia Barlucchi e Veronica Palermo. Ricerche video e commenti a cura di Salvatore Gramaglia.
Specialisti di sicura e provata esperienza scientifica hanno approfondito le tematiche legate a questa “difficile” famiglia di artisti, basandosi su un apparato iconografico per lo più inedito, reperito presso archivi privati esu un’accurata documentazione ottenuta attraverso la testimonianza degli ultimi discendenti.
Ma perché un libro sulla famiglia teatrale per eccellenza, anzi sulla grande famiglia reale del teatro italiano? Perché è una famiglia nella quale ci sono i grandi protagonisti della nostra storia del teatro consapevolmente presenti con la loro esemplarità, sia autoriale che attoriale, al tempo stesso popolare e aristocratica: popolare per l’abbandono a scritture di aperta carica sociale; aristocratica per l’impiego prezioso della vena popolaresca e per il modo intelligente e ironico con cui si pongono non solo come eredi della tradizione ma soprattutto come promotori di un discorso nuovo sulla maniera di fare teatro.
C’era una volta una famiglia-teatro che mai diventò una famiglia-famiglia, sempre avvinta ad una saga in cui si mescolavano amori e odii domestici, legami di sangue e interessi teatrali, in una successione dinastica piuttosto affollata e spesso attraversata da un dinamismo fortemente conflittuale.
Il Novecento teatrale è stato marcato dalla presenza degli Scarpetta-De Filippo, che costituiscono quella che oggi chiameremmo una grande famiglia allargata, in cui si rinviene un magnifico intreccio di energie e di talenti, un grande carrefour di creatività, una consapevolezza artistica, universalmente riconosciuta,
Gli Scarpetta-De Filippo, indiscussi maestri di teatro, sono portatori non solo di modelli teatrali nuovi, ma anche di una tradizione mai stanca e capace di inscenare un dialogo diretto con il passato, dando così voce a preziose scritture e ad abili messe in scena, il cui senso è pregno pure di una napoletanità dal respiro universale.
Napoli c’è ed è una Napoli di cui viene ricomposta la grande forza antropologica, però sfatandone, o meglio rivisitandone, in maniera altra e alta, gli stereotipi.
L’evento costituisce a tutti gli effetti il tentativo di tracciare quel filo di Arianna che ha legato nei secoli le più importanti famiglie teatrali della scena partenopea, che hanno contribuito in maniera determinante al rinnovamento del teatro italiano. L’obiettivo è quello di abbracciare in maniera complessiva una generazione di teatranti, nel segno dell’impegno civile e del recupero della memoria di una tradizione artistica e culturale di respiro europeo.
Agnese Serrapica