La rassegna comprende lavori che portano gli attori a domicilio, tra le mura domestiche “per sperimentare, come recita la presentazione, una dimensione diversa di fruizione della performance dal vivo”. Nello spettacolo si alternano “due monologhi, spiega l’autore, in cui va in scena lo sfogo sincero di due madri, devote del patrono di Napoli, di due oranti che, ciascuna dal suo punto di vista, non hanno alcun dubbio di essere nel giusto.
Dietro le argomentazioni dei due personaggi si intravedono le contraddizioni di una città come Napoli, che, al pari delle due devote, non conosce mezze misure”. Manlio Santanelli è uno dei grandi drammaturghi del Teatro post-eduardiano. Le critiche dicono che Egli risente delle influenze del “Teatro dell’assurdo” con le “follie” e le contraddizioni dei fatti narrati, annullata dall’acuta ironia napoletana. Interprete della piece è Gea Martire,attrice di successo oggi, che, partita da Torre con il suo bagaglio pieno di sogni, ogni tanto torna a presentare le sue performance ed a salutare amici e parenti.
L’attrice si rivelò, negli anni che furono, come ottima interprete filodrammatica in una storica edizione di “Filumena Marturano” di Eduardo nel ruolo della protagonista. Da allora è sulla scena del Teatro italiano, avendo raggiunto, a nostro avviso, una maturità artistica non indifferente su cui ha costruito il suo successo. Per informazioni sullo spettacolo del 21 dicembre prossimo rivolgersi a:info@ilteatrocercacasa.it
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Federico Orsini