“Una allegra fin de siecle”: al Teatro “De Filippo” la prima teatrale della Wertmuller

wertmuller_linaUna lettura, tra l’amaro e l’ironico, del secolo scorso caratterizzata dalla verve della grande LINA, per la prima volta impegnata nella recitazione.

Il racconto del 900 sarà intervallato da canzoni che sottolineeranno le diverse fasi storiche.

Un festoso e acido viaggio nel Novecento, un secolo di notevole impatto segnato da due guerre mondiali e da brutali dittature, raccontato attraverso l’ottica dissacrante di Lina Job Wertmüller, per la prima volta in scena in questo spettacolo dal titolo “Un allegra fin de siècle”, prodotto da Nando Formisano. Una passeggiata non solo di parole ma anche di musica, con motivi musicali inediti scritti dalla stessa Wertmüller, composti dal maestro Lucio Gregoretti insieme al grande Italo “Lilli” Greco, e interpretati da Nicoletta della Corte, accompagnata al piano da Andrea Bianchi.

Un recital in cui si alternano i racconti delle figure dei grandi dittatori che hanno martoriato il secolo scorso: da Mussolini a Hitler, da Tito a Pol Pot, per finire a Bin Laden intervallati dalle musiche composte da Greco e Gregoretti, che furono autori delle colonne sonore di molti film diretti dalla regista.
La voce cantante è affidata a Nicoletta della Corte che interviene per commentare con le canzoni, i racconti della Wertmuller. Dall’ amore cieco di Eva Braun per Hitler al fumo nero del crollo delle Due torri, sempre attraverso il timbro del disincantato, l’ironia sottile e l’impareggiabile leggerezza e intelligenza di Lina Job Wertmüller.

La Wertmuller è una forza della natura, un’avventuriera della poesia, una donna di multiforme ingegno, in continuo mutamento. Regista spregiudicata di film unici nel loro genere, ha diretto anche pièce teatrali, la troviamo qui nella poliedrica veste di narratrice e compositrice di canzoni.
Un racconto divertente, nonostante ripercorra gli eventi di un secolo che di carognate ne ha fatte tante.
Questo titolo che sa di can can e di giarrettiere, in realtà racconta tutt’altro. Ma per togliervi la curiosità, dovete venire a vederlo. E credete: è un’allegra fin de siècle.

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