Lo spettatore lo vive dal di dentro e lo porta nel cuore in questa originale ambientazione. L’opera , il cui autore, il maestro artigiano Pasquale Cesarano, ritornato alla casa del Padre a novembre dello scorso anno, è stata continuata dal suo più stretto collaboratore, l’elettrotecnico, Giuseppe Somma, e dai suoi figli, Giovanni, Ciro, Carlo, e Domenico e Simone Alfano, con nuovi scenari e particolari curati nei minimi dettagli. Il primo allestimento nel 1969, poco distante dall’imbocco della valle, in locali di uno storico palazzo liberty. Successivamente a partire dall’89 negli spazi sottostante gli archi ponte del Seicento in piazza Della Conceria, dove avveniva la concia delle pelli e sotto i quali passavano i carri pieni di grano per la molitura nei numerosi mulini edificati nella valle omonima a partire dal 1600.
E’ dalla farina ottenuta si pastificava, cioè si ottenevano i maccheroni di diverso formato, alla base della dieta mediterranea, che hanno reso nota in tutto il mondo la città. Un discorso , dunque antropologico culturale alla base del lavoro degli amici del Presepe, che si sono costituiti nella omonima associazione, ma anche e soprattutto un atto di fede.
L’inaugurazione, la notte di Natale ore 24 nel corso di una solenne processione con in testa il parroco don Emanuele Rosanova, dalla chiesa del Corpus Domini, dopo la santa messa, a poche decine di metri dal Presepecon la deposizione della statuinadel Bambino Gesù nella grotta della Natività. Resterà aperto tutti i giorni con gli orari dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 20 fino al 2 febbraio 2015.
Antonio Cesarano