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Herculaneum: pari tutto cuore con la Sessana

ercolano sessanaStadio “Salvatore Gregorio Conte” di Mondragone. L’Herculaneum getta il cuore oltre l’ostacolo. Sì, anche se nella fattispecie l’ostacolo ha i volti del capocannoniere del girone Palumbo e di calciatori che hanno calcato i campi addirittura della A, quali Camorani e Fava. Il cuore non guarda mica le facce, figurarsi la storia! La terza forza del campionato non trema davanti alla prima classificata e tutt’ora imbattuta, ma fa tremare forte il cuore, appunto, ai propri sostenitori (una settantina anche nella trasferta più lunga del campionato). Una partita intera sotto di un gol, trenta minuti senza il proprio allenatore, venticinque con l’uomo in meno. L’Herculaneum si permette addirittura il lusso di sbagliare un calcio di rigore, perché gli ostacoli più belli da superare sono sempre quelli più insormontabili. I granata regalano al vento e al taccuino di una domenica pomeriggio come tante una storia da raccontare come poche.

L’incipit è di rigore: Palumbo crossa, Salvati la tocca col braccio appena dentro l’area e Camorani spiazza Capece dal dischetto. È il terzo mattone di un muro che, una gara intera davanti, sembra già invalicabile. Sotto un vento gelido e soprattutto con un campo al limite dell’impraticabile la Sessana, che nell’intera stagione sino a quel momento ha subito a domicilio soltanto un gol, sembra infatti già al sicuro. Il resto del primo tempo pare, tra l’altro, confermare questa ipotesi: il match è una serie interminabile di batti e ribatti, lanci e svarioni causati esclusivamente dalle condizioni di cui sopra. Le emozioni più forti, anche se non sono quelle dovrebbe regalare una partita di calcio, giungono all’inizio del secondo tempo (l’arbitrò sarà costretto addirittura a fermare il gioco per circa 3’), quando alcuni tifosi del Mondragone (e non del correttissimo pubblico aurunco) su di un motorino strappano dalle mani di un giovane ercolanese una sciarpa, trascinandolo sull’asfalto all’esterno del campo per alcuni metri e procurandogli fortunatamente solo alcune escoriazioni. Solo le spiegazioni delle forze dell’ordine e della stessa società vesuviana eviteranno che il pubblico ospite cerchi la rappresaglia contro quello di casa, che pure ad inizio gara si era accodato ai cori anti Turris (seconda in classifica) dei granata.

La gara riprende, dunque, senza ulteriori problemi e, come nei primi 45’, scorre via veloce senza particolari sussulti, almeno fino al 62’: mister Ulivi viene espulso per proteste. Sei giri di lancette più tardi tocca al nuovo acquisto Pallonetto raggiungere anzitempo il proprio tecnico negli spogliatoi. Fatale il doppio giallo mostratogli dall’arbitro nel giro di dieci minuti. La partita sembra così essere giunta ai titoli di coda. La conferma a un quarto d’ora dal termine: Franco atterra Caso Naturale in area, ma Salvati dal dischetto spedisce a lato. Se la duplice espulsione era un destro che poteva far male, il penalty fallito è un sinistro da mandare al tappeto chiunque. Se, però, al 77’ i padroni di casa sfiorano un clamoroso autogol e al 78’ Ciontoli è costretto a bloccare una conclusione dal limite proprio di Salvati, c’è ancora un ultimo round: l’Herculanum è in piedi. Due minuti più tardi addirittura salta, ovviamente di gioia: Salvati lancia in the box una punizione da centrocampo, Ciontoli è miracoloso su tiro ravvicinato di Basso, ma nulla può sul tap-in Caso Naturale. Il diagonale di Palumbo all’83’ riesce solo ad esaltare i riflessi del prodigioso numero uno granata, che conserva tra i suoi guanti la storia di un’impresa: è la prima volta in tutto il 2014 che la Sessana non vince in casa!

Michele Di Matteo

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