Pompei e siti archeologici vesuviani chiusi quest’anno a Natale e Capodanno per una direttiva nazionale che riguarda tutti i musei e siti della cultura statali. E scoppia la polemica: “una decisione che penalizza l’immagine intera dell’Italia” denuncia l’Rsu degli Scavi.
Mentre il web si popola di commenti indignati. Franceschini non ci sta: è stata una scelta “presa con i sindacati” e dettata da “ragioni di buona amministrazione.- sottolinea- Anche il Louvre a Natale è chiuso”.
”Gli scavi di Pompei perdono anche il primato esclusivo dell’apertura straordinaria a Natale, dopo 30 anni da uno storico accordo tra sindacati locali e soprintendenza che fu esteso anche alle principali festività nazionali e a tutti i siti archeologici vesuviani, tra cui Ercolano e Oplontis.
È incredibile che il ministro Franceschini non abbia compreso la gravità di aver consentito una sciagurata decisione che crea un danno incalcolabile all’economia turistica di Pompei e alla reputazione italiana, visto che la notizia è stata resa nota solo qualche giorno prima di Natale, con i turisti che avevano già deciso la visita agli scavi”.
E’ quanto denuncia in una nota l’architetto Antonio Irlando dell’Osservatorio Patrimonio Culturale ”Franceschini sembrerebbe avere la memoria corta perché il 7 novembre scorso riferendosi ad un’assemblea sindacale che aveva provocato la chiusura degli scavi per alcuni ore con relativi turisti bloccati fuori i cancelli parlava di ”danni incalcolabili”’, aggiunge Irlando ”Qualcuno dovrebbe chiedersi, individuandone e sanzionandone anche le responsabilità, quanto ha perso l’Italia e Pompei per non aver voluto riconoscere un modestissimo extra festivo per un’apertura straordinaria del monumento più desiderato dai turisti di tutto il mondo”, conclude Irlando.