“Concretezza e coraggio”, auguri di un ottimo 2015 per Gragnano

Valle_dei_Mulini_17Il mio auspicio, cara Gragnano, è che, dopo 50 anni di chiacchiere, rinvii, adeguamenti, dimenticanze politiche e continue nuove norme dei numerosi enti sopracomunali, il 2015 sia l’anno per l’adozione definitivo del Piano Regolatore Comunale, che da troppi anni ostacola l’ampliamento e i nuovi insediamenti delle aziende industriali, artigianali, dei servizi pubblici fortemente carenti e dei semplici cittadini che, in mancanza di esso, si sono dovuti “arrangiare” con l’abusivismo.

Mi auguro anche che dopo i vergognosi ritardi e omissioni che forse ci hanno portato a perdere i finanziamenti già elargiti, si possa lo stesso realizzare il Museo della Pasta, il restauro del Monastero di San Nicola dei Miri e le tante, troppe, opere pubbliche incompiute da anni: il Centro di accoglienza dei visitatori nella Valle dei Mulini (ex mattatoio), il Monastero di San Michele Arcangelo, il palazzo Casa Marini in via San Giuseppe, la scuola di Castello, ormai cadente e mai entrata in funzione, infine la rete fognaria. Quest’ultima un vero e proprio scandalo: come nel Medioevo, scarichiamo le nostre acque reflue direttamente nel torrente e, dopo appena 3 chilometri, nel Golfo di Napoli.

Ci sono poi piccole cose, ma significative, per voltare pagina: in campo culturale, realizziamo, praticamente a costo zero, l’Archivio Storico Comunale. Neanche nel 150° anniversario dell’Unità d’Italia ho trovato ascolto per questa proposta. Negli ultimi decenni abbiamo perso quasi tutti i libri comunali antichi, perduti, rubati, marciti in quell’ambiente umido e ammuffito in cui si trova. Una Città che relega la propria storia nel locale più indegno della Casa Comunale, non può definirsi Città, così come la mancanza di una struttura teatrale in grado di ospitare i tanti gruppi amatoriali, di un complesso polifunzionale per l’atletica e un degno campo sportivo che non mortifichi le ambizioni dello sport cittadino.
Probabilmente, si realizzerà il restauro dell’Arco di accesso alla storica masseria Quarantola, sperando che la Soprintendenza si decida a darci l’ok per i lavori, che erano di somma urgenza e non sono mai iniziati.

Il grido di allarme per lo stato di imminente perdita di altri importanti beni artistici e storici come la Torre de I Massi ad Aurano che, nell’indifferenza generale, si sta sbriciolando, anche se è un bene tutelato con vincolo dalla Soprintendenza Artistica e Storica e se vi sono fondi inutilizzati della Legge 219 post terremoto che rischiamo di perdere per mancato utilizzo (!), così come le mura del Castello, nell’omonima frazione collinare, stanno andando in frantumi e, dopo la distruzione della cappella, della seconda porta e di un lungo tratto di mura, ha immediato bisogno di un restauro conservativo. La curia di Castellammare che ne detiene la proprietà, da me sollecitata in più occasioni, non prende provvedimenti, evidentemente non è interessata trattandosi di beni non direttamente connessi alla funzione ecclesiale. Il Comune di Gragnano invece potrebbe subentrare nella proprietà, perdurando questa inerzia, perché il Castello rappresenta la nostra storia, ma anche per poter poi usufruire di finanziamenti specifici. Mi auguro anche che si trovi il modo per far demolire il gabinetto pensile realizzato anni fa nella torre del Borgo Medioevale! Sono anni che ne sollecito la rimozione, sarebbe un segnale forte di riappropriazione del nostro patrimonio storico e della volontà di tutelarlo.

Mi auguro infine, che si possa procedere con un pò più di decisione e coraggio nell’inventarsi dei posti di lavoro. Sulla base dell’esperienza dei giardinetti di via Sant’Erasmo, si potrebbero appaltare a costi decrescenti in relazione alla resa economica, per i giardinetti di Parco Imperiale, via Ogliaro, via Vittorio Veneto, piazzetta Moro e nella stessa località Forma. Chioschi con piccole attività economiche in grado anche di tutelare il luogo dai vandalismi. Così come sarebbe auspicabile un uso più razionale di tutta l’area dell’ex Stazione Ferroviaria. In attesa della linea tramviaria, utilizzando l’enorme spazio alle spalle della stazione per un’area a verde e di utilizzo sociale, raggiungibile con più scale, anche mobili, da via Vittorio Veneto, ampliando anche l’area parcheggio nella sottostante zona della stessa strada. Così come il grande locale dell’ex scalo merci e tutto l’edificio della ex Stazione, da salvaguardare come bene architettonico storico, ma utilizzandolo come centro di accoglienza turistico ed espositivo delle realtà produttive di Gragnano. L’area dell’ex scalo, una volta a settimana, potrebbe prestarsi a mercatino agricolo a chilometri zero, dai produttori locali direttamente ai consumatori. Il proliferare di tanti supermercati legati alla grande distribuzione negli acquisti, sta uccidendo l’agricoltura locale estromettendone la forza lavoro, fino a pochi or sono una grande risorsa, apprezzata soprattutto per la bontà dei prodotti.

Per quanto riguarda la viabilità, specie per il tratto piazza Aubry-incrocio con via Vittorio Veneto, dopo aver provato entrambe le direzioni di marcia a salire o a scendere, credo che bisogna riconoscere che la soluzione migliore sia quella di ripristinare il doppio senso di marcia. Così come per alleggerire il traffico su via Castellammare bisogna trovare il modo di allargare via Ogliaro e le relative diramazioni per Castellammare (via Ponte Carmiano e via Motta). Anche in collina bisogna creare una viabilità adeguata allo sviluppo, purtroppo anche abusivo, realizzando anche una adeguata fognatura in via San Giacomo e realizzare al più presto quanto previsto dal PUC di un’alternativa parallela all’asse via San Giuseppe-Caprile.

Qualche altra cosa la debbo segnalare: la videosorveglianza nella Valle dei Mulini, il ripristino conservativo dei ponticelli e dei Mulini di proprietà pubblica, indipendentemente dai finanziamenti che non arrivano mai, ma chiedendo agli industriali pastai di adottarli e restaurarli in economia, con un sicuro ritorno economico e di immagine per loro stessi. Investendo anche nel turismo, creando percorsi per le varie esigenze di tempo disponibile. Soprattutto poi sfruttando i marchi di qualità dei nostri prodotti per lanciare l’idea di pizzerie e ristoranti che adoperano, per quanto possibile, i prodotti locali, garantiti dai marchi di qualità: la pasta di Gragnano IGP, il vino DOC, l’olio extra verdine di oliva DOP, i formaggi DOP, frutta e verdura garantita locale. Questa è un’idea sulla quale invito a riflettere per rilanciare il settore ristorazione.
La creazione di due grandi parchi pubblici ed ecomusei, oltre alla Valle dei Mulini, anche quella dell’Imbuto e la realizzazione degli orti sociali, concessi in aree demaniali incolte alle associazioni, alle scuole per scopi didattici, agli anziani per svago o ai giovani per lavorarli.
Ho fiducia che gli amministratori comunali, siano essi di maggioranza e opposizione, concentrino le loro energie su questi temi concreti e importanti, lasciando le piccole questioni ordinarie e gestionali in cui spesso si attardano sprecando il loro prezioso tempo, ai dipendenti e ai funzionari comunali pagati per questi scopi.
Per Gragnano e per i gragnanesi, dopo anni di depressione, morale e civica, mi auguro che i prossimi mesi siano una primavera di speranza, concretezza e coraggio.

Giuseppe Di Massa
Presidente del Centro di Cultura e Storia di Gragnano e Monti Lattari “Alfonso Maria Di Nola”

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