È quindi arrivato anche il via libera dei sanitari all’eutanasia dell’uomo, soddisfacendo così tutti i criteri previsti dalla legge belga entrata in vigore nel 2002 e rivista quest’anno introducendo il diritto alla “dolce morte” anche per i bambini.Nell’arco di 12 anni, sono sempre di più i belgi che hanno fatto ricorso all’eutanasia, in grande maggioranza fiamminghi. Solo nel 2013, il numero di persone che ha deciso di porre un termine alle loro sofferenze è stato del 27% più alto rispetto al 2012, raggiungendo il record di 1.807 casi.Insomma, per Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, da quando il Belgio ha legalizzato l’eutanasia, nel 2002, la sua applicazione si è gradualmente estesa. con l’inclusione dei bambini fra le categorie che hanno “diritto” ad esigere un’iniezione che metta fine alla loro vita.Uno studio pubblicato dall’associazione dei medici canadesi ha evidenziato che un terzo dei casi di eutanasia nella regione fiamminga del Belgio sono stati portati a termine senza l’esplicita richiesta del paziente, poiché questi era inconscio o affetto da senilità tale da non poter dare il suo consenso. In quei casi a decidere la morte del paziente è stato il suo medico.
Ancora più allarmanti sono i casi in cui è un infermiere ad amministrare l’iniezione letale. In quelle circostanze, in tutto il Belgio, la percentuale di morti senza esplicito consenso sale al 45%. È stato lo stesso studio a concludere che i dati confermano la presenza di «gruppi di pazienti vulnerabili a rischio di finire la loro vita prematuramente contro la loro volontà».